Il presente testo riguarda prima di tutto, le esperienze personali dello psicologo umanista, Carl Rogers. I suoi rapporti, i suoi sentimenti con il passare degli anni. Riguarda, la sua filosofia, la sua carriera.
Proseguendo, il testo svela il cambio di prospettiva della psicoterapia, ovvero la terapia centrata sul cliente, lascia il posto all’approccio centrato sulla persona.
Si giunge poi all’ educazione, o come tale approccio, centrato sulla persona, possa far parte dell’insegnamento scolastico come quello universitario e nella conduzione di Gruppi.
Infine, Carl Rogers delineerà le qualità della persona umana, del futuro, i suoi atteggiamenti durante il cambiamento.
Tali aspetti sono stati motivo di osservazione, per me. Ogni parte del testo, contempla un modo di essere, centrato sulla persona. Sono aspetti e contenuti che estrapolerò per portarli nel mio percorso di ArtCounseling. Poiché l’ Uomo come il counselor possiede in sé un modo di essere.
L’ ascolto profondo per Rogers, è motivo di gioia. Capire una persona, dall’ osservazione, dal sentire, dal non verbale e dal verbale, è qualcosa di straordinario. Vi è una comunicazione totale. L’ Altro si sente visto e non giudicato. Per questo si apre, si fida, si affida, si sente accolto. La relazione, diventa autentica, quando parole, voce e gesti, sono in armonia, congruenti. L’ Altro è pieno di gratitudine: “Grazie a Dio, qualcuno mi ha ascoltato.” La relazione si fa vera grazie all’ apertura e all’ ascolto empatico.
Mi piace molto quando Rogers afferma, che nel momento in cui riusciamo ad essere genuini, autentici, ci lasciamo andare, permettiamo all’ Altro di esserlo a sua volta.
Mi piace quando Rogers afferma, che essere amati, ci arricchisce e permette a noi di amare a nostra volta. Tale aspetto ha permesso a Rogers di aprirsi e di lasciare andare alcune sue resistenze, così da chiedere aiuto quando necessario e di dire quello che sentiva, apertamente.
Rogers ha imparato facendo, con l’esperienza nei suoi studi, tramite colloqui di terapia iniziali, nella vita quotidiana.
Grazie alla tecnica non direttiva, dava fiducia al cliente, alle sue abilità per risolvere i suoi problemi. Il cliente è libero di scegliere come rispondere agli eventi (responsabilmente). Rogers, è fautore del rischio, del fare esperienza, di andare oltre, anche verso l’ignoto. La routine lo annoia. Così invita anche l’Altro a provare lo steso. Anche questo è prendersi cura di sé, ascoltarsi. Rogers suggerisce, la tecnica non direttiva: “è la tecnica di riflettere i sentimenti del cliente.” L’ operatore fa da specchio.
Secondo Rogers, gli Uomini, hanno una forza interiore. Una forza che cresce comunque. Una forza, che può essere diretta in modo efficace oppure no. È la tendenza attualizzante. Questa forza è la pietra miliare dell’approccio centrato sulla persona. Una forza, presente in ogni organismo, che tende a far diventare chi si è, anche in condizioni sfavorevoli. C’ è nell’ organismo Uomo, secondo Rogers, una fonte di energia.
Le competenze fondamentali per essere un buon operatore della relazione d’ aiuto e anche nella vita privata, che estrapolo dal testo e faccio mie come persona da oggi al futuro, sono:
L’ autenticità nel facilitare l’apprendimento (insegnamento/educazione).
L’ apprezzamento, l’accettazione, la fiducia.
La comprensione empatica (entrare nella storia dell’Altro, pur rimandando me stessa).
L’ accoglienza, l’ascolto, la sospensione dal giudizio.
La voglia di evolvere.
La dedizione per quello che sperimento.
L’ apertura alla vita, all’ esperienza.
Tutto questo perché anche io (ArtCounselor) come Rogers (Psicologo Umanista), voglio contribuire verso una maggiore Umanità. Scoprendo un mio stile, il mio modo di essere.