Occhi per sentire!

Per ritrovare la luce, bisogna affrontare il buio…

Un incontro, l’ incontro con l’ Altro.

Oggi ho incontrato Paola, una counselor che collabora con l’ Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Gestisce uno sportello di ascolto. È stato piacevole fare due chiacchiere con lei. Ci siamo comprese, ci siamo sentite. Anche lei è ipovedente, anche lei sa cosa significa la quotidiana realtà di chi ha una qualità della vista diversa dalla maggior parte. Sa anche lei che le persone fanno paragoni. Sa anche lei che le persone chiedono °Ma si può operare? ° come se questa fosse l’ unica cosa che conti. Invece di pensare che ogni disabile della vista è unico e diverso. Paola mi invita a pensare ad un progetto. Paola mi dice che cercare un tirocinio è formativo, rende responsabile. Rende attivi. Fa bene. Io le rispondo che ci tengo per una questione personale. Ho bisogno di sapere, di capire, e di confrontarmi con chi sa cosa significa avere un senso in meno o quasi. Potremmo lavorare con un gruppo. Potremmo coinvolgere ogni individuo piano piano, per gradi. Prima con la narrazione del racconto di sé. Poi con qualcosa di Espressivo. Poi con la conoscenza del corpo, danzando e ballando al ritmo della musica. Entrerò con~tatto nelle vite di ognuno. Un passo di danza che non avrà timore di essere visto e vissuto per quello che è. Per prendere forma bisogna chiudere un cerchio. Per chiudere un ciclo bisogna ridisegnare la propria forma! Grazie! Sarah #artcounseling #Tirocinio #UICi

Sono le prime parole emozionate di ieri. Perché ieri è avvenuto l’ incontro. Un piacevole incontro di quasi due ore. Nei pressi di un bar a Via Battistini a Roma.

Di questo tirocinio ne ho quasi più bisogno io oserei dire. Vorrei espire questo al gruppo di persone che andrei ad incontrare. Aiutate voi me, ad entrare in questo mondo. Poiché io non lo conosco così bene. Aiutate voi me, a sentire cosa si prova ancora nel più profondo di noi. Più di quanto io riesca oggi. Entrerei per gradi per instaurare un dialogo. Mi dice Paola, che alcuni sono resistenti, che alcuni sono reticenti. Io li inviterei a parlare di sé attraverso me. Con l’ ausilio dei sensi. Il tocco leggero dei materiali. Il respiro audace del proprio corpo. L’ ascolto della musica, una danza qua e là. E poi, l’ odore del mare tra sabbia e creta. Un tocco leggero, un con-tatto delicato.

E’ un mondo particolare questo, che io aspiro a voler conoscere di più. Vedere poco o vedere nulla prende senso, ognuno a modo proprio…

“Voi imparate a vedere, senza guardare, a colpire senza mirare.”
“Lo scorrere di una mano su un’ opera d’ arte, è già un’ opera d’ arte a sé.”

Due frasi tratte da “Oltre lo sguardo”

Voglio essere libera di poter dire:

Occhi per sentire, solo questo… Sarah

 

 

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