
Giornata intensa anche oggi al corso di Formazione per diventare counselor. Giornata piena di pensieri che non fanno che dirmi, oramai ne hai attraversate e superate tante, ce la puoi fare. Certo che ce la posso fare. Sono anni che sono in gioco. Sono anni che penso e che mi pongo domande. Un’ esistenzialista? Forse. A me come sapete le etichette non mi piacciono, per cui diciamo, che sono una che si fa domande, e che è in perenne ricerca. Diciamo che sono curiosa, che amo la conoscenza, e che amo sapere. Diciamo che dentro, sin da piccola germogliava una missione e oggi sto coltivando questa volontà di raggiungere l’ obiettivo!
Insomma oggi ricontattando me stessa, il mio corpo, il mio spirito e la mia mente, ho visto che prima di armonizzarsi, sono passata dalla frustrazione. Ogni tanto mi capita di viverla in diversi contesti. Quando non sono vista, quando non mi riconoscono. Quando ho un’ idea e nessuno la prende in considerazione e non la valorizza. Quando vorrei incazzarmi e non lo faccio, perché è maleducazione. Quando vorrei dire ma vaffanculo a tutto e a tutti… Ma, non si fa, eh no….
Io ci sarò 😉 Anche quando qualcuno non ci sta a cambiare dentro, io andrò fino infondo all’ anima, ti porto dove c’ è musica. Ti aspetto! Anche nel silenzio, anche nelle ostilità. Ti aspetto.
Il mio corpo oramai lo conosco. Ci parlo e so cosa mi comunica. Oramai ho imparato a sentirlo, e a riconoscere i suoi messaggi. Lui mi ascolta, oggi anche io ho imparato a farlo. Decripto i suoi segnali, ha torto raramente. Sono felice di questa consapevolezza. Ho talmente imparato a capire i suoi segnali, che non mi tengo più dentro il respiro che mi soffoca. Anzi, tiro fuori tutta l’ aria possibile, ed esplicito. Come ho esplicitato ad A. il mio senso di ansia, perché lui mi aveva detto una cosa che non mi stava bene. Come ho esplicitato a L. il fatto che non mi aveva ascoltato più, e non mi aveva ripassato più la parola, per finire il mio discorso. Insomma ho imparato a dire. In verità io sono sempre stata una che prima o poi dice. Solo che invece di rimuginare per giorni e poi dire, ora lo faccio subito, così da togliermi il peso sul cuore che mi porta all’ apnea.
E’ questa per me l’ autenticità. E’ questo per me l’ affidabilità. E’ questa la fiducia. E per questo ringrazio la mia cliente (tirocinio individuale) per aver creduto in me, affidandosi a me. Quando accogli te stessa per prima in maniera autentica, l’ altro lo sente, lo vede e lo percepisce. Sì, da come ti poni, da come ti siedi o da come stai in piedi. E poi da come respiri. Adesso che ci penso, ad un certo punto io e la mia cliente respiravamo ugualmente, con lo stesso ritmo. Oppure entrambe eravamo in apnea. Ci siamo fatte da specchio.
Mi piace l’ idea di Lowen, del fatto che noi possiamo raggiungere nuovamente la sacralità del nostro corpo e ricondurlo alla Grazia Piena dei bambini. I bambini non hanno problemi con il Qui e Ora, loro giocano sereni ed interpretano ruoli diversi… Facciamo che io sono il re….Dicono…. Ed io oggi ho giocato a fare il Re. Un re apparentemente benevolo, e aperto. Non perché fosse bravo, bello e buono. Semplicemente perché oggi mi accorgo che ho bisogno di modellare la realtà, di adattarla creativamente. Di cambiarla. Per cui ho voluto fare con quello che c’ era e ho voluto modellare quel momento. Non mi interessa essere carina e buona. Mi interessa cosa poterci fare oggi con la mia accoglienza, e la mia gentilezza. Perché sapete anche essendo carini e gentili si può mandare affanculo. Non ve l’ aspettavate eh? Ebbene un counselor autentico è anche questo! Siamo Esseri prima di tutto. Siamo Esseri Umani!
Ho bisogno oggi di fare con quello che c’ è per riadattare la mia vita. Come ho riadattato la mia vita con la poca vista che ho. Io non vivo aspettando che la scienza trovi il modo di farmi recuperare i 9 gradi che mi mancano. Io cerco di fare il più possibile con qull’ unico che ho…. Faccio con quello che ho. Un po’ come quando non hai fatto la spesa, e in frigo hai solo 2 uova, un pomodoro e del formaggio. Mica male, ti arrangi. O no?
La frustrazione è il passaggio necessario per diventare adulta. E’ il passaggio da fare dopo che hai superato le resistenze. Quando terminerò la formazione, la formazione, mica è terminata eh? Che scherziamo? Se potessi cambiare nome alla vita la chiamerei esperienza e formazione continua. Credo sia la mia energia vitale che mi rende un po’ così… Un albero che vola, mi sento. Mi sento una scultura ancora da modellare. E a me sta bene così!
Mi riconosco!
❤
Mi guardo crescere…. Sono questa… Mi riconosco. Mi basto. Vado a fare la spesa… 😉
Gran bel post! ☺ è proprio vero che dovremmo fare come i bambini, che in fondo sono gli unici che, quando giocano, giocano seriamente! E si conquistano la realtà, la quale in verità già gli appartiene…
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Grazie!!! Infondo siamo tutti bambini…. 😉
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Sii 😀
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😉 😉 😉
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Sì, cara Sarah…la vita è una scuola in movimento! La vita è una formazione continua… Con una speranza, però, che crescendo…formandoci…si possa continuare a mantenere sempre vivo, sempre sveglio, il bambino che è in noi.
Buona notte 🙂
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Se lo ascoltiamo lui è lì che non vede l’ ora di giocare…. Bambino o bambina, ovviamente… 😉
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Anche tu, come faccio io col bimbo che è in me, ami giocare con la bimba Sarah..? 🙂
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Certo lei è la mia parte creativa! 😉
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