Che l’ arte abbia sempre suscitato interesse, lo sappiamo un po’ tutti. Che l’ arte abbia unito ed integrato individui nelle più varie comunità o tribù, lo sappiamo. Che l’ arte fosse stata usata, e lo è tutt’ ora, come terapia, non lo sanno in molti.
L’ arte è qualcosa che spesso molti sottovalutano. Non ha senso, è irrilevante. Dopo aver disegnato, dipinto o scritto che effetto fa..? O forse sono solo i bambini che lo fanno all’ asilo, alle elementare, per passare il tempo.
L’ arte è terapia invece e lo è per coloro che a volte non sanno da che parte iniziare una vita creduta sprecata. Oppure è per coloro a cui hanno inculcato l’ idea che fossero, stupidi, inadeguati, magari folli.
L’ arte è per tutti coloro che vogliono mettersi in gioco, grandi, bambini, uomini, donne. L’ arte è curativa. L’ arte è terapeutica. L’ arte è entrare nel profondo di noi stessi, per dare spazio e sfogo alle nostre emozioni che probabilmente a parole nel nostro quotidiano, non possiamo, non vogliamo raccontare. L’ arte sviluppa la creatività, una creatività che permette di fare legami, che consente di tornare a fluire. L’ arte è un processo a cui arriviamo se lo vogliamo veramente.
L’ arte è arte quando nasce da una spontaneità non misurabile. L’ arte non la puoi misurare. L’ arte è diversa ogni giorno. Non ci si bagna mai nello stesso fiume, due volte. L’ arte permette di elaborare i pensieri più profondi. La mano va, scorre sola sul foglio bianco, o su una tela bianca, con l’ ausilio di una matita, con l’ ausilio di un pennello.
E la mano traccia uno scarabocchio. Uno scarabocchio leggero. Ho gli occhi chiusi immagino una cosa, ma non è detto che lo sia. Tratti delicati, come me. Apro gli occhi è non vedo subito il mio tracciato. Unisco le linee ne deduco e ne calco i contorni colorati. E’ il mio cuore che mi parla. Un cuore che vuole alleggerirsi dal peso di una palla. Troppi pesi ha portato il cuore. E’ lo scarabocchio che mi parla. E io sono lì in attesa. La risposta è lì. Una risposta colorata rossa e arancione. Ho bisogno di spazio, di uno spazio contenuto. Ho bisogno di limiti, di limiti definiti da me. Wow uno scarabocchio allo specchio, che mi rispecchia! 😉
Comunicare non è semplice, implica tanta pazienza e tanto lavoro. Aprire bocca e dare fiato, non sempre è efficace. Tuttavia quando è l’ arte ad intervenire, tutte le resistenza si sciolgono. Tutti i nodi si ridisegnano per diventare complici, non nemici.
Comunicare è ascoltare, ascoltare se stessi. Comunicare è ascoltare l’ Altro. Comunicare è prima di tutto esserci. Essere presenti e attenti. Comunicare implica una centratura. Comunicare è una ruota. Ed io oggi capisco perché ho disegnato forme tondeggianti. Tutto mi riporta a: Il cerchio Gestaltico. Il cerchio del Gruppo. La ruota dei Chakra.
Comunicare è sentire l’ Altro, le sue vibrazioni, la sua energia positiva. Comunicare è entrare in contatto, in empatia. Comunicare è guardarsi negli occhi. L’ importanza dello sguardo, è fondamentale, dice molto più di tante parole.
Comunicare è capire l’ Altro. E’ sorridere insieme. Comunicare è riscontrare che siamo molto più simili di quanto si creda. Comunicare è fare attenzione ai gesti, al corpo, al sentire. Comunicare è saper stare in ascolto.
Sono arrivata a pensare che comunicare sia un’ arte. Comunicare è riuscire con stile, spontaneità e armonia ad essere se stessi. Comunicare è stare bene con se stessi.
E poi chissà, comunicare è un gatto colorato che dice al mio cuore: “Non avere paura, e la palla che trascini dalla a me, ci gioco io!”
Ah dimenticavo: Comunicare bene è un’ arte, soprattutto per chi riesce a omettere il giudizio …. 😉
Bello, dovremmo tutti essere più artisti!
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😉 Se ci mettiamo in ascolto, lo siamo tutti! 😉
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E’ proprio vero!
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❤
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