
E’ difficile per me questa sera mettere insieme parole per questo post. Perché nessuna parola rispecchia quello che esattamente sto provando dopo questa seconda giornata di corso sulla creta. Che poi per me non è stato un corso. E’ stato un percorso. Ho rivissuto la mia infanzia quando piangevo e non sapevo a chi rivolgermi a scuola. Non riuscivo a farmi capire. Non mi vedevano. Come potevo spiegarmi? Non bastavano le spiegazioni dei miei genitori e soprattutto di mamma ai maestri, agli insegnanti?
Oggi eravamo tenuti a creare il volto del nostro Partner. Partner scelto e sedotto da noi. Prima però, altre coppie dovevano ancora formarsi. E mentre riflettevo su come avessi fatti io a sapere che era proprio M, la partner ideale, osservavo chi era indeciso. Chi non voleva esporsi. Chi aveva timore e paura di tirar fuori la sua interiorità. Mentre invece con le mani era così sensibile nel manipolare la creta. Mi dicevo come è possibile. Siamo tra noi, un luogo protetto, eppure… ci sentiamo piccoli ed indifesi…
Dicevo che mi sono sentita come a scuola. Allora questa volta ho scelta di andare vicino al Maestro, di sedermi vicino a lui, per guardare meglio. io che molto tempo fa, pur non vedendo bene, mi mettevo lontano. Così non mi vedono pensavo. Oggi penso beh volevo essere vista e mi mettevo lontano? Sorrido. Felice, ci dice che è come ti poni alla vita, che fa il risultato. E’ il tuo atteggiamento, che fa avvicinare o allontanare le persone. Oggi lo capisco interiormente il concetto.
Mentre modellavo la creta per riprodurre il volto della mia partner, Felice mi aiutava con la sua ironia, per stemperare quella mia rabbia, per non riuscirci da sola. Lui giustamente mi chiede quante volte l’ ho fatto. Io gli rispondo due. Una all’ inizio del mio percorso in artcounseling e una oggi. E lui non aggiunge altro. Come a dire che le cose nella vita le fai finché ti senti abbastanza soddisfatto e dici ok va bene così.
Il modellare la creta per me è stato sintomo di come mi pongo nella vita. E’ vero con delicatezza, a volte anche con determinazione. Solo che spesso la paura di osare mi frena. E quindi mi perdo molte altre occasioni. La vita va sperimentata. Come in amore se un ragazzo non ti vuole, tu insisti, poi se vedi che non puoi far più nulla, accetti, accogli e prosegui. Ma non ti accontenti.
Vorrei dire a L. di stare tranquillo, di lasciarsi andare, perché a fine serata ha espresso concetti molto profondi, si è lasciato andare… Ne sei in grado. Prova e riprova. La tua interiorità è ricca altrimenti non saresti stato con noi oggi. 😉
Vorrei dire a R. che in qualche modo mi riconosco in lei. E glielo ho detto a fine incontro. Vorrei dirle di venire più vicina al Maestro, la prossima volta. Di farsi vedere. Ogni volta che parli, mi sento molto vicina a te. So cosa provi perché l’ ho provato anche io e so che a volte è dura. Le persone pensassero quello che vogliono come vedi certe situazioni neanche sanno come viverle. Tu sì, eri con noi oggi e ti sei messa in gioco. Insieme è meglio.
Felice il Maestro, ha anche mantenuto la promessa. Mi ha fatto sperimentare come’ è andare in giro con un non vedente. Mi ha fatto capir che gli ausili te li modelli a tuo piacimento. Come il suo cane guida, lo ha addestrato lui. In un certo senso se oggi sono come sono è perché mi sono saputa modellare. E anche bene direi. I miei genitori han fatto un buon lavoro dice Felice, non mi hanno tenuto sotto una campana di vetro. 😉
Misurare il volto per modellarlo poi su creta, mi ha fatto pensare alle carezze emozionali. Abbiamo così timore di toccarci, che lo facciamo poco su di noi, come sugli altri. Infondo siamo tutti cuccioli e per stare bene abbiamo bisogno di cibo, acqua, gioco e sonno.
Mi viene da piangere mentre scrivo. troppe emozioni forti. Sono veramente felice di aver partecipato. E di aver conosciuto Deborah Tramentozzi. Tante risate, battute ed ironia per sdrammatizzare un po’.
La vita è un gioco dice Felice, mentre passeggiamo. Sono d’ accordo.
Ho inoltre ricevuto un bacio da Freedom, buon auspicio dal corsista numero 1. Cane guida. ❤
Così stasera concludo dicendo che ho chiuso un cerchio. Ho dato una nuova forma alla mia vi(s)ta. Sono una figura di supporto, sono artcounselor, sono una nuova forma e ho trovato il mio posto nel mondo. ❤
Grazie di cuore a tutti! ❤