Inclusione e diversità

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Basta poco per parlare di queste 2 parole. Di questi 2 temi. E’ facile parlare per sentito dire. E’ semplice ascoltare un formatore, fare delle formazioni. La mia domanda spontanea poi è: e nei fatti cosa portiamo?

Le domande sono tante. Cosa intendiamo per inclusione? E cosa è la diversità?

Inclusione è accettare tutti indistintamente? Diversità, ma diversi da chi?

Ognuno è unico e irripetibile, giusto? E quindi siamo sicuramente diversi, che dite?

Ognuno di noi, ha delle qualità, dei difetti, delle competenze, dei punti di forza e di debolezza….

E ancora, io ho gli occhi marroni, i capelli castani, porto gli occhiali…. e tu? Siamo uguali o diversi?

Allora io direi una cosa. La diversità va accolta, va compresa. Se non si riesce a capirla e ad accettarla perché sconosciuta, con curiosità ci si informa se è il momento, se si vuole. La diversità è in natura, e io personalmente vedo e osservo che convive anche se ci sono dei conflitti. C’ è la pioggia, c’ è il vento, che scuotono gli alberi, ma loro sono lì se sono sani e forti. Oppure volano via ahimè. Hanno fatto il loro tempo. Il sole preparare la nuova fioritura. Il freddo ferma il tempo e fa riposare per rinascere. Si muore per rinascere. La natura è piena di colori, di forme, di simboli. Convivono, ogni cosa è utile.

Dalla diversità passo all’ inclusione. Eh sì perché ogni essere vivente è utile per contribuire. Ognuno per razza, età competenze e modi, è utile. Dipende certamente dai contesti. Tuttavia a qualcosa è utile, se è arrivato qui sulla Terra.

Accogliere è importante. In seguito comprendere per cosa è portato l’ individuo è fondamentale. C’ è chi non lo sa ed è confuso. C’ è chi lo sa e si sente Dio. C’ è chi lo sa e lavora senza lamentarsi conservando le energie per cose utili e creative.

L’ inclusione è sentire l’ Altro anche se magari siamo poco compatibili. Cercare comunque di creare una relazione è utile, perché si impara gli uni dagli altri.

Una volta incluso, una volta accettata la propria e la diversità altra, si è liberi di scegliere se siamo compatibili o meno con l’ Altro. L’ importante è il rispetto e il riconoscimento dell’ Altro, in quanto altro da noi. Chi più chi meno.

Anche se non ci sopportiamo, io ti rispetto in quanto individuo. Anche se la pensiamo diversamente va bene così. Ognuno le sue idee. Se confrontabili meglio altrimenti, va bene uguale. L’ armonia è questa. La voglia di prevaricare è ego.

Se io mi accetto, mi includo, e accolgo la mia diversità anche interna (siamo complessi e fatti di molte parti all’ interno di noi), allora posso iniziare a vivere.

Inclusione non è: esclusione (della diversità), separazione, integrazione (ma costruzione di progetti speciali).

Inclusuine è accessibilità, formazione, eguaglianza di opportunità, partecipazione, parità tra uomini e donne, valorizzazione della persona. E’ lavorare sull’ unicità di tutti per una città, un mondo più #inclusivo.

Raggiungiamo l’ obiettivo ONU; agenda ’20 ’30.

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