Tra palco e cielo diamo voce e respiro alla musica!

“Tutti cantano Sanremo“
“Tutti cantano Sanremo“

Se sei come me, tu che mi leggi. Se sei uno che ama la musica solo per il gusto di ascoltarla senza troppi pregiudizi e troppe polemiche, allora mi auguro che quanto scriverò ti piacerà.

Già parlarti del Festival di Sanremo potrebbe farti storcere il naso, ma per favore prova ad “ascoltare” quanto ho da dirti. Almeno provaci.

Io il Festival lo seguo dal 1986, per il semplice fatto che mi piace la musica. Mi piacciono le gare, mi piace vedere cantanti sfilare sul palco. E poi è una delle poche manifestazioni radio – televisive che unisce amici, parenti e famiglie. Eh sì unisce, perché volenti o nolenti , il Festival unisce anche tra critiche, polemiche e tifo. Dicevo che lo seguo dal 1986. Avevo 10 anni. Con carta e penna scrivevo i miei preferiti e chi avrebbe vinto per me. A volte indovinavo, a volte no. Ma non importava granché, tanto chi aveva successo erano proprio coloro che avevo appuntato sui miei fogli. Lo ricordo ancora, come ero contenta che Zucchero, Eros, Jovanotti avessero preso il via. Ricordo ancora come ero contenta per Laura Pausini, Nek, Raf, Zarrillo, Masini. Alcuni hanno avuto più successo di altri e anche all’ Estero. Altri sono un po’ scomparsi.

Ho sempre vissuto la musica senza troppi pregiudizi. Cercando di chiudere gli occhi e ascoltare che effetto mi facessero musica e testo. E se la voce mi colpiva poi era fatta. Io la musica la sento, più che la ascolto la sento. E se un cantante, una cantante, un gruppo, mi colpiscono vuol dire che li sento, vuol dire che suscitano e risvegliano emozioni. La musica per me funziona così. Non mi va di polemizzare, di criticare. Tanto la competizione corrotta o meno c’ è in tutti i campi. Io voglio vedere oltre. Voglio ascoltare ciò che mi piace e che mi fa star bene.

Nel campo musicale come in quello della vita quotidiana, la tecnica lascia il tempo che trova. Puoi essere bravissimo, ma se non trasmetti nulla, nessuno si ricorderà di te. Preferisco ricordare qualcun che mi ha fatto star bene, che ricordarlo perché è stato bravisssimo. La sterilità emozionale, cosa devo dirti, non mi piace. Parlo per me ovviamente!

Perciò chi ride di me quando dico che sì, guardo il Festival, si mettesse l’ anima in pace perché chi ha successo secondo la mia modesta opinione, anche se non vince la gara, poi nella vita ne ha. E chi sono? Quelli citati prima. Puoi credermi o meno. Non ci guadagno nulla. Chi mi conosce invece, sa che non sto bleffando.

Quest anno avrei voluto che vincesse Annalisa. Ma non è stato così. Tuttavia credo che di strada ne farà, me lo auguro. Invece nelle nuove proposte ha vinto Giovannii Caccamo, tifavo per lui, ottimo direi.

Cosa hanno di particolare queste due canzoni? Beh la leggerezza delle emozioni. La melodia. Un non so che di speranza, tra l’ ossigeno di un bacio e la promessa del tornare dall’ amato/a. Io le ascolto quasi ogni giorno e mi trasmettono allegria.

Guardate i video sono bellissimi! Le immagini quando apri gli occhi dopo aver assaporato la musica, sono potentissime!

E c’ è Marco Masini, con la sua voce graffiante e urlante, dal sapore misto tra malinconia e nostalgia. Mi è sempre piaciuto. Lui che cantava per il semplice gusto di farlo. Fregandosene. Mi piaceva e mi piace tutt’ ora, 50 anni, oramai maturo e che nella canzone portata a Sanremo ha unito tutto quello che di meglio ha fatto in questi anni. il video è meraviglioso.

Ho inserito queste tre canzoni anche se ce ne sarebbero altre. Ma sono queste a mio avviso le più significative. Ti invito se ti va, a leggere i testi. Poi a chiudere gli occhi e a provare a gustare senza giudizio, la musica unita alle parole. E fammi sapere.

Infine, voglio rovinarmi e faccio una scommessa, per quanto riguarda Il Volo. Loro sono bravi, ma per me si divideranno e colui che proseguirà da solista è il ragazzo che studia lirica.

Non pensiamo alle etichette, alle case discografiche. pensiamo a chi canta e se ci piace andrà bene così. Ok? Tanto poi alla fine “Tutti cantano Sanremo“ 😉 Un bravo va a Carlo Conti cha ha reso il Festiva semplice, accogliente, per niente noioso e per tutti, gaffes o meno.

Testi

Annalisa, Una finestra tra le stelle (Scritto da Checco dei Modà)

Cambio faccio cambio modo di pensare
Se una goccia di una lacrima versata
Ti accarezza il viso mentre ridi e dici
Che è la pioggia
Ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio
Riesco a sentire anche il profumo della notte
Mentre continui a sorprendermi
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante ti ho regalato il mondo
Baciarti e poi scoprire che l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente
Non fermare quel tuo modo di riempire le parole
Di colori e suoni in grado di cambiare
Il mondo che non ero in grado di vedere
Ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio
Riesco a sentire anche il profumo della notte
Mentre continui a sorprendermi
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante io ti regalo il mondo
Baciarti e poi scoprire che l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante io ti regalo il mondo
Baciarti e poi scoprire l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente

Giovanni Caccamo, Ritornerò da te

Stasera sono qui
E vorrei trovare un senso alle parole
Per capire in questo mondo come vivere lontano
Senza perdersi

Immagina di noi l’inverosimile
Un posto surreale
dove vivere e poi perdersi
Immagina che niente possa ucciderci

Parlami di te
come non fossi stato mai lontano
E tornerò da te con questo cielo in mano
Ritornerò ritornerò ritornerò da te

Stasera sono qui
Sparirò alle mie continue indecisioni
Distruggendo giorni eterni e disumani convinzioni
Di non morire mai

Immagina di noi l’inverosimile
Un posto surreale
dove vivere e poi perdersi
Immagina che niente possa ucciderci

Parlami di te
come non fossi stato mai lontano
E tornerò da te con questo cielo in mano
Ritornerò ritornerò ritornerò da te
Ritornerò da te

Ritornerò ritornerò

Parlami di te
come non fossi stato mai lontano
E tornerò da te con questo cielo in mano
Ritornerò ritornerò ritornerò da te
Ritornerò da te
Ritornerò da te

Marco Masini, Che giorno è

Che giorno è
Ti stai annoiando di te
Che parli cinicamente
Niente vale niente
Ti vedo ma sei assente
Quasi trasparente
Dimmi che giorno è
Ti stai stufando anche te
Di non avere un posto
Un sogno che è rimasto
E non sentire il gusto
Del sole a ferragosto
E no così non va
Non stiamo mica giocando
Con questa eternità… l’eternità
Vivere cadere vivere e rialzarsi vivere
Ricominciare
Come la prima volta
Dimmi che adesso t’importa
E smettila di smettere
Vivere ed amarsi vivere e lasciarsi vivere e
Riconquistarsi
Come l’ultima volta
In questa vita che ha fretta
Di vivere che giorno è
Che giorno è
Se ti accontenti di te
Se resti ancora a ieri
A tutti quei desideri
Pensieri con lei ali
Ma sempre e solo da domani
E invece è tutto qua… è qua
E’ come un appuntamento
Con la casualità
Vivere cadere vivere e rialzarsi vivere
Ricominciare
Come la prima volta
Dimmi che adesso t’importa
E smettila di smettere
Vivere ed amarsi vivere e lasciarsi vivere riconquistarsi
Come l’ultima volta
In questa vita che ha fretta
DI vivere che giorno è
Che giorno è
Dimmi che è il giorno perfetto, sì
Per ritrovarci già, trovarti qua
E riniziare a vivere…
Io e te…
Vivere ed amarsi vivere e lasciarsi vivere riconquistarsi
Come l’ultima volta
In questa vita che ha fretta
Riapriamo ancora una porta
E raddrizziamo la rotta
Per vivere che giorno è

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