E’ sempre un’ avventura tornare a casa dopo una giornata di lavoro. Almeno per me.

Diciamo che è come quel famoso fiume in cui non ci si bagna mai due volte allo stesso modo. O qualcosa del genere. Insomma dicevo, tornare a casa è sempre un’ avventura. Schivare i motorini e le macchine che sembrano venirti più che incontro direi addosso, sì proprio così. Che poi sei tu pedone che devi chiedere loro scusa che stai camminando sul marciapiede e attraversi sulle strisce quando è verde il semaforo…. Va beh…. Uno mi ha pure detto in curva sulle strisce: “E sbrighete no?” Bello lui, er pischello de chissà quale zona de Roma e con la macchina de papà… Mi avete letta, conosciuta, carina dolce e sensibile. Beh a volte questa parte di me lascia il posto all’ avventuriera che se vuole te ne dice 4. Quattro a piedi e co le mano, perché non guida… Parlo sur serio 😉 Io so’ de Roma aò!
Ensomma dicevo, anna’ a casa dar lavoro… Ops scusate me ricompongo. Ho studiato lingue e a vorte me confonno! Ma questo è dialetto come avrete letto. Dialetto Romano, bello buono e sano… eheheheheh 😉 Tornare …. a casa quindi è una avventura. Ma non solo quando esci dall’ ufficio in realtà. Sempre a parer mio…. Le buche, le carte, le foglie, e le varie sporcizie. Mah…
Sta di fatto che comunque grazie alla mia fantasia e alla mia capacità di rifuggiarmi assorta nei miei pensieri io vivo tutto questo bene. E mi diverto pure…. 😉 Ascolto le persone che parlano…. sì mi faccio gli affari loro…. ma in realtà le osservo mi piace, mi è sempre piaciuto osservare le persone. Come comuncano. Sia se parlano, sia se stanno in silenzio e per conto loro. Cerco di farlo discretamente però. Non è bello fissare la gente… Me lo dicevano sempre i miei… A volte invento delle storie su due che stanno parlando. Lui è un ingegnere informatico, non sa se partire o restare a Roma. Lei è segretaria di direzione, non sa se seguirlo o continuare la sua vita da single…. La madre sta dicendo a suo figlio che non deve correre avanti e attraversare la strada senza darle la mano…. Un giovane chiama il suo amico per darsi appuntamento allo stadio lo avverte che sta arrivando…
Le avventure le vivi per strada, che siano speciali che siano banali, se ne vivono tante. E’ una sfida, è un cammino importante. non sai mai chi puoi incontrare lungo la tua strada. Io so chi vorrei incontrare magari così, magari per caso….
…Ah già il caso non esiste… Allora aspetto semplicemente che accada. Magari una sera d’ autunno, magari intorno alle sei, magari mentre mi avventuro verso casa!
Penso anche io che il caso non esista. Dobbiamo quindi essere noi a muovere il nostro mondo, anche avventurandoci verso casa…
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Insomma … bisogna muoversi… 😉
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