Sperimentare, che bellissima parola! Sperimentare, che suono magnifico. Per Sarah ogni cosa era, un gioco, uno stimolo a curiosare, un momento dove sperimentare. Oggi Sarah ne era orgogliosa di questa parola. E non solo della parola. Ma di tutto quello che in essa era racchiuso. C’ era la curiosità dei bambini, la sorpresa negli occhi delle persone, l’ amore nell’ incontro, la paura del nuovo, la voglia di ricominciare.
Sperimentare era un modo per Sarah di non darsi per vinta. Perché lei no, no non la dava vinta. Quanti fallimenti prima dei successi… Oh sì, ma lei non ci soffriva più o meglio, ci soffriva meno.
Sperimentare è quando il chimico, il fisico, analizzano pozioni o ingegni. Sperimentare è fare qualcosa affinché quel qualcosa cambi o addirittura migliori.
Sarah si sentiva a suo agio ora nello sperimentare. Sapeva che se anche avesse fallito di nuovo durante le sue prove, aveva comunque la facoltà di dire che almeno ci stava provando. E si sa quando provi e riprovi, tenti e ritenti poi ci riesci. Ci riesci e non ne hai più timore. Bisogna passarci dentro le cose per superarle. E lei ci stava passando, e quanta fatica…
Sperimentare ci fa crescere, sperimentare ci fa ancora più grandi dell’ adulto stesso. Poiché noi siamo bambini, bambini cresciuti nel tempo delle sperimentazioni. Sarah lo sapeva, lo sapeva e se lo scriveva, se lo scriveva per non scordarselo più.
“Una delle cose che succede quando scrivi sulla tua vita è che educhi te stesso.” Andy Warhol