Tutti a dispensare, consigli a dire cosa è meglio per me, cosa dovrei fare e come potrei farlo. Ed io penso, siete tutti bravi! Ma a voi pensate invece? Come vi comportate? Facile dire a me cosa posso fare secondo voi! Allora mi ritiro a riflettere su cosa voglio veramente io, su cosa provo. Non mi chiedo più perché ma, come! E riflettendo ancora mi dico che non ho paura! Paura di cosa poi? Di farmi vedere per quello che sono? Mi espongo troppo? Sono troppo me stessa con tutti? Non so recitare una parte, e quale poi, io sono un po’ tutti i ruoli: l’ amica, la sorella, la figlia, l’ assistente, la buona, l’ iraconda, la sostenitrice…come dice Bob Dylan “Tutto quello che posso fare è essere me stesso, chiunque io sia”. Ma le persone ti giudicano, ti etichettano, si basano su opinioni altrui per farle proprie come pecore. Di opinioni e giudizi ne ho anche io ovvio, mentirei se dicessi il contrario. Ma una cosa è certa non uso questo per vendicarmi sull’ altro. Non è da me! E allora confermo, non ho paura poiché gli altri possono accettarmi o meno, così va e sempre andrà. Ma non accetto coalizioni inutili poiché è facile rifarsi sulle fragilità altrui. Solamente, se accade, colui che si rifà assorbirà in sé queste fragilità per farle proprie anche, non volendolo necessariamente.
La consapevolezza di me è una sfida, una sfida che si sta sciogliendo oggi dopo anni di duro e faticoso lavoro. La stessa consapevolezza che oggi grida basta! Fa male come quando il ghiaccio si strappa dalla roccia. Una crepa rimane come cicatrice del corpo o dell’ Anima. Si scioglie perché il sole nella crepa ha scelto di entrare. E lo sento oggi questo investimento chiamato cambiamento che si esprime con fitte. Sono tuttavia disposta a sentirle senza gridare, perché ne vale la pena! Nella vita come nel lavoro ho riscontrato che tutto ha un prezzo, che bisogna negoziare, fare compromessi. La felicità ha un prezzo sono i costi ed i benefici, per trovare un posto cercando di promuoversi, ma ecco la falla non so vendermi! Che prodotto difettoso sono io!
E penso che la visibilità non sia il mio forte, o forse lo è in piccolo, voglio essere on-line e visibile con chi riconosce in me una persona semplice con tutti i suoi difetti. Non pretendo molto, ma esigo che le mie sicurezze e certezze non vengano calpestate.
C’ è un distacco in questo periodo di gran cambiamento, che voglio affrontare serenamente. Sento che non voglio lasciarla andare questa parte nostalgica, quella parte infantile, curiosa e creativa che mi fa bene quando sono serena o triste. So perfettamente che la parte sicura che sta emergendo non deve separarsi da quella creativa, ma la sensibilità è compresa da pochi e allora a pochi la farò sentire. La qualità di un prodotto è rivolta ai pochi, io sono così, non posso anzi, non voglio che sia altrimenti.
Non voglio avere paura perché so che ad ogni cambiamento seppure doloroso non c’ è stato rigetto, anzi la scossa ed il tremore hanno generato energia, un’ energia chiamata consapevolezza di me. L’ unione tra creatività e forza d’ animo. Ci vuole coraggio a non avere più paura, e a me non manca sono pronta, oggi, qui adesso!!!
Sarah
Questo post lo assumerei come corollario dei diritti di ogni essere umano. Mi piace. Mi piaci.
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Wow! Addirittura, non pensavo. Grazie per il commento, non pensavo potesse essere qualificato così il mio post 😉
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