La gestione del colloquio nel campo della relazione d’ aiuto, è di fondamentale importanza, a partire dal primo incontro. A partire dal contatto primo, una mail, un messaggio, una telefonata… Io sono un’ artcounselor da poco. Da un anno mi va di dire che sono Junior. Dopo la formazione, i vari tirocini, sperimento da poco l’ esperienza di artcounselor.
Dicevo la gestione del colloquio, almeno per me, parte dal primo contatto. Il tono di voce se al telefono, può comunicare molto. Una mail un messaggio scritto, può aiutare a comprendere come il potenziale cliente, cerca di esprimere il suo bisogno di aiuto. Come si pone a noi, con il tu, con il lei? Come è venuto a conoscenza del counselor? Sa cos’ è il counseling? Ovviamente al primo appuntamento utile online o di persona, potrà chiarirsi il tutto. Le prime impressioni possono essere convalidate o meno. L’ esplorazione della persona tutta avviene da ambo le parti. Cosa voglio dire, intendo che io esploro il cliente e lui/lei impara a conoscere me.
La relazione che si instaura poi piano piano crescerà. Io lo accompagno, mentre lui/lei mi guida e a volte si lascia orientare dalle mie domande, dai miei input. Nascerà così un legame. Compatibile o incompatibile, dipenderà dal processo, dalle resistenze sì o no, dal verbale, dal non verbale, dal corpo, da quanto entrambe vorremo metterci in gioco, dalle nostre risorse. E’ un viaggio a due ognuno come può. Mi sono trovata bene con chi si è affidato a me. Anche quando una cliente ha interrotto gli incontri con me. Eh sì accade anche quello. Non era pronta per proseguire anche se secondo me era lì lì per fare il passo decisivo per lei. Lei decise di smettere. Ho rispettato la sua scelta. Non era il momento. Per me aveva fatto una scelta, aveva deciso, aveva scelto si era rispettata. La relazione d’ aiuto è questo per me. E il colloquio funziona quando dà qualcosa anche per un incontro solo. Al cliente serviva quella domanda, quell’ input, quel disegno, quel movimento del corpo….
Lo so che le sessioni è meglio che siano più di 3. Solo che a volte accade anche che un chiarimento si trovi dietro alla nebbia, dietro a quelle lenti appannate dal respiro dalle lacrime che sgorgano a cascata. A volte è così. E io sono qui anche per questo.