La scelta di questo testo da recensire proprio ora è stata provvidenziale per me. Lo dico perché leggerlo è stato come fare una sintesi di quello che ho ricevuto nei tre anni del percorso formativo in ArtCounseling e nel relativo tirocinio sulle emozioni in una scuola per l’infanzia a Roma.
Mi piace lo spunto di questo manuale, dove l’arte è vista come una pratica essenziale per il nostro benessere, da poter utilizzare nel counseling o in altre forme di relazione d’ aiuto.
L’ arte può curare la sofferenza.
L’ arte ci rende più consapevoli di chi siamo e di cosa proviamo.
Il disegno, i colori, la forma, ci portano a vivere uno stato di soddisfazione rigenerante. Il fatto di creare ci porta beatitudine, non avendo più paura di esclamare: “non sono capace.” Torniamo bambini. Non ci sentiamo giudicati.
Il testo introduce brevemente il concetto di counseling. Una relazione d’ aiuto dove l’operatore cerca di riportare l’individuo che lo consulta per una crisi o una difficoltà momentanea, alla sua vera natura, attraverso la sua forza vitale e le sue risorse. Il punto di partenza è il contatto con il proprio sentire, le sensazioni ed il corpo.
Il counselor accompagna e guida il cliente in tale processo di crescita, attraverso l’ascolto attivo, l’osservazione, la comunicazione empatica, l’accoglienza, sospendendo in tutto questo il giudizio. In questo modo potrà nascere un rapporto di comprensione e fiducia, per fornire al cliente il senso e il potere della sua vita, l’armonia tra corpo mente ed emozioni e farlo riappropriarsi delle sue capacità creative.
Le autrici proseguono accennando alla comunicazione, uno scambio di messaggi tra gli uomini. Messaggi verbali e non verbali. Il corpo utilizza il non verbale, influenzando molto di più lo scambio comunicativo. Gli Uomini rispetto agli animali, si sa, hanno bisogno di comunicare per creare relazione e sopravvivere. Possiamo inoltre aggiungere il primo assioma, che non si può non comunicare e che ogni comportamento è comunicazione.
Le emozioni sono molto importanti per l’essere umano. Esse sono uno stimolo all’ azione e se represse causano un danno al corpo e di conseguenza alla qualità della vita dell’individuo che non le conosce bene o che appunto le nega.
Spesso le emozioni sono giudicate scomode in Società così le si reprime. In questo modo la persona si sente bloccata, paralizzando inoltre la sua energia creativa. Così l’arte prende il suo posto nel counseling e nelle altre forme di relazioni d’ aiuto. Essa è il mezzo di espressione che favorisce il benessere del cliente.
La pittura, il disegno, la scultura, la musica, la scrittura, il canto, il teatro, la danza, il controllo del respiro, sono alcuni degli strumenti che l’operatore ha per agevolare gli stati emotivi. Il cliente diventa artista in senso lato, come a dire che con il gesto creativo si riappropria del suo sentire, lasciando una traccia di sé grazie al segno grafico, pittorico, corporeo.
Il cliente quando vorrà esprimersi con l’operatore, attraverso l’ausilio arte, avrà a disposizione uno spazio, in cui esprimersi liberamente, sentendosi accolto e non giudicato.
Alcuni strumenti.
La scrittura ha una importante funzione di auto-osservazione e di riflessione. Gettare parole su un foglio rigenera emotivamente. La scrittura autobiografica, permette una rielaborazione cognitiva del passato, nel presente. La scrittura di sé permette di dare senso alla propria vita. O quanto meno ridarglielo. Scrivere è riacquisire una relazione con se stessi (diario, autobiografia) e con l’altro (racconto fiaba…), anche attraverso la fantasia.
Nel collage, il cliente può tagliare, incollare e stropicciare le immagini e quindi rimodellare la realtà con fantasia. In questo modo emergeranno i bisogni e il sentire interni dell’individuo. Rispetto al disegno il collage è più facile da usare perché c’ è un minore coinvolgimento emotivo che allenta le difese. Le immagini sono state create da altri, non da loro.
La danza permette al corpo di esprimersi di parlare. La danza va oltre le parole. La danza è armonia tra mente, corpo ed emozioni.
Il testo dopo aver trattato della teoria, racconta casi esperienziali in una scuola per l’infanzia e in alcuni ospedali, dove la scrittura, il disegno e la pittura hanno svolto una funzione benefica o quanto meno liberatoria, che ha agevolato bambini, adulti e più anziani.
In particolare, mi sono commossa leggendo la storia di Alice 8 anni, che era stata portata dai genitori dagli operatori, perché si stavano separando. La bambina aveva disegnato il suo desiderio sotto sollecito degli operatori. A Natale avrebbe voluto che i genitori facessero pace. Successivamente scarabocchiò il suo stato d animo, rosso come la rabbia. Infine nel terzo disegno Alice si vede come un albero quando è aperta e non pensa a niente.
Così concludo dicendo che comprendo sempre più profondamente la mia scelta di specializzarmi in artcounseling. Essendo io una persona molto sensibile e molto portata al sentire, la necessità di esprimermi attraverso l’ausilio della scrittura e delle immagini è forte. Questo mi permette di rigenerarmi, di ritrovare il mio stato armonico e creativo. Mi permette di consapevolizzare cosa provo e anche a lasciar andare. Insomma l’arte in qualsiasi forma da senso, anche io ho trovato il mio.