E poi mi rendo conto sempre di più che siamo persone ed umani. Che siamo qualcosa di più dei nostri ruoli. E ieri ne è stata la prova.
Si è formata una squadra. Una squadra per fare un laboratorio. Non eravamo una madre, un figlio, una tirocinante, delle counselor professioniste, una formatrice, un aiutante… Eravamo persone.
Si inizia, con un rituale, il bollettino rogersiano. Come stiamo e chi siamo. Perché il gruppo formatosi per lavorare insieme aveva la necessità di conoscersi un po’ di più.
Ho sentito mentre le persone parlavano le stesse preoccupazioni, le stesse emozioni. Magari sentite, e percepite diversamente. Nel racconto risuonavano anche a me. Per questo laboratorio io, non avevo dormito bene la sera precedente. Come sempre mi chiedevo, sarò in grado, sarò all’ altezza, riuscirò a portare avanti i compiti affidatimi?
La paura accumunava tutti. Cosa avrebbero detto e pensato i genitori dei bimbi? Sarebbe piaciuto il laboratorio Emozionando? E il gioco della torre dove genitori e figli avrebbero dovuto cooperare avrebbe funzionato? Insomma tante domande. Abbiamo condiviso, e come dire mal comune, mezzo gaudio.
La mattinata quindi è scivolata via nel migliore dei modi. Abbiamo allestito il setting, gli spazi. Ognuno aveva un compito. Ma ce lo siamo intercambiato così da facilitare tutti. E soprattutto per lasciare le agevolatrici concentrarsi sullo svolgersi degli esercizi.
Io ero all’ accoglienza e poi facevo attenzione ai bimbi e alle loro necessità. Ho preparato la merenda e fatto qualche foto ricordo. Ci siamo dati da fare tutti con il sorriso e il rispetto reciproco.
Mi sono emozionata nel vedere la spontaneità di una bimba, dipingere volontariamente saltando nel colore rosa… e dipingere con i piedi. Emozionata io, perché io amo dipingere a flusso, con le mani nella schiuma da barba, mischiata ai colori. Lei così, era bellissima!
Mi è piaciuta moltissimo questa mattinata piena di colori, di giochi e di umanità. Credo che i genitori si siano divertiti più dei bambini. O forse gli adulti sono tornati bambini.
Le emozioni erano tante. Chi non voleva sporcarsi con i colori provava fastidio e disgusto. Chi ci si tuffava era pieno di gioia e davanti agli occhi dei genitori, faceva vedere come si era sporcato. O meglio come sembrava un arcobaleno!
Penso che la ri-alfabetizzazione alle emozioni farebbe bene a tutti in qualunque contesto. Fornisce la collaborazione, lo scambio, e la gioia di stare insieme. Anche se mi rubi il pennello. 😉
Grazie Francesca per questa esperienza. E per il feedback sorpresa che mi hai lasciato su Facebook. Lo metto qui per riguardarlo quando credo di non farcela. Ti sono grata per il vero, percorso di tirocinio che mi hai fatto fare. ❤
Quest’anno, EMOZIONANDO, il laboratorio dedicato ai bambini sullo sviluppo dell’intelligenza emozionale (IE) è stato veramente speciale🎁‼️
👉 ho avuto il privilegio di facilitare Sarah a completare il suo percorso formativo accogliendola per il suo tirocinio nel laboratorio che conduco presso Hakuna Matata Asilo Nido.
Oggi, giunti quasi al termine del percorso,
ho deciso di scrivere questo post per ringraziarla dell’esperienza condivisa, ma soprattutto per aver scelto di diventare counsellor. Sono sicura infatti che sarà un professionista della relazione di aiuto competente, capace di costruire quel clima di qualità fondamentale per riattivare e potenziare risorse e competenze di individui, gruppi e comunità.
Mi sento grata e orgogliosa per l’esperienza che abbiamo condiviso. Sara è stata una tirocinante attenta a cogliere e apprendere ogni sfumatura del laboratorio, sempre puntuale sia nei tempi che nei compiti che di volta in volta le ho affidato. Congruente rispetto ai suoi bisogni e sentimenti e capace di mettersi in discussione per superare le sue difficoltà. Accettante e rispettosa nella relazione con i bambini, i genitori, le educatrici del nido e me. Abilmente empatica.