
Tornare a casa dopo un lungo week-end formativo, non è semplice. Tanta fatica, fatica emotiva. Tanta carica, tanta energia. La voglia di riuscire di emergere finalmente. Invece poi ti accorgi che è necessario fare e ancora fare per essere.
Errare non è sinonimo di sbagliare, in questo mio post. E’ sinonimo di vagabondare. Di andare, qua e là e fare esperienza. Io ho dedicato molto alla mia esperienza. Eppure a volte sembra non sia sufficiente.
Errare è esplorare, curiosare. Vedere altri approcci, altre Scuole, altre formazioni. Errare è fare Rete è conoscere. Io so che sto andando sulla via giusta per me, io lo so.
A volte poi la tristezza riappare. Aspettative troppo alte. Tante cose ancora da fare. Poi per fortuna arriva chi ti dice che va bene così. Che piaccio, che la mia voce li accompagna. Che il modo di fare arriva dolcemente e delicato. Che il mio modo di muovere le mani è armonico. Che sono cambiata, che sono più sicura, che non si percepisce la mia ansia da performance. Arrivano tante cose che mi spronano a continuare. Anche se a volte mi disoriento, mi perdo, non ci vedo chiaro. Alla fine lascio andare…. qualcosa arriverà. E arriva infatti.
Io sono dotata di resilienza ce l’ ho sempre fatta e funzionerà ancora. Io lo sento, è inspiegabile a parole, l’emozione che provo. C’ è chi ha capito. C’ è chi mi ha sentito.
Tre anni fa il percorso iniziava con …. La fragilità è preziosa… Beh lo è ancora nonostante tutto….
Il Viaggio dell’ Eroe è solitario e faticoso…. Io continuo ad errare…. Vado, vado….vado… Sunt Hominum…
Ammiro la tua determinazione
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E’ così per me, non so come spiegarlo. Voglio sapere, voglio conoscere. E’ qualcosa che viene da molto lontano! 😉 Grazie!
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Brava! Vai avanti!
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❤
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👏👏👏👍💪
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😉 😉 🙂 🙂 🙂
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