C’ è molto di gratificante quando qualcuno si avvicina a te perché si fida. Perché sa che tu lo ascolti. Perché sa che con te può parlare in tutta tranquillità. C’ è molto di gratificante quando qualcuno riconosce in te una precisione nel fare le cose, perché sei così. Perché è un tuo modo di essere.
Gratificante è darmi il permesso di essere tutte quelle cose che ho detto poco più su. Perché oggi capisco che chi ha bisogno di quello che posso offrire, verrà da sé verso di me. Lo farà spontaneamente. Sono credibile per questa persona. Ci sono, sono presente. Tutto questo è gratificante.
Tutto il mio essere è una spirale, come il DNA, non mi trovo mai allo stesso posto. Forse per questo non lo trovo un mio, uno vero e proprio. Sono una spirale in viaggio. In viaggio nella mia apparente ed ossessiva precisione e calma. Quando invece dentro c’ è un tumulto, un vortice di energia. Un’ energia, che nasce dalla sofferenza. Da una sofferenza che si è fatta ferita e poi feritoia.
Oggi, ma secondo me anche ieri… 😉 una forte motivazione mi sta staccando dai miei schemi abitudinari. Quei vecchi schemi che mi portavano a fare le stesse cose disfunzionali per me. Oggi sto integrando. Sto vedendo che giusto e sbagliato, davvero non esistono. Sto notando che il riconoscimento primo è il mio. Sto osservando che molti parlano, parlano, parlano per… giudicare… Ho imparato che il giudizio è davvero un’ interpretazione, un’ illusione. E parafrasando Antonio Quaglietta, quando ho le allucinazioni sulla realtà, mi fermo. Conto fino a tre, e osservo i dati della realtà.
L’ empatia, nasce dall’ esperienza, della sofferenza. Poiché se consapevoli di un dolore, e di poterlo attraversare, vorrà dire che siamo empatici prima con noi stessi e poi con gli altri. Se non vediamo le nostre cicatrici prima, come possiamo pensare di farci base sicura per qualcuno che avrà bisogno del nostro ascolto e aiuto?
Tutto è relazione. Tutto è re-l-azione. Siamo legati. Un effetto domino.
L’ autenticità, è un viaggio verso se stessi. E’ un percorso lungo. Poiché quando nasciamo riceviamo condizionamenti, mentre quando viviamo da grandi alcuni di noi capiamo che bisogna faticare per eliminarli. O comunque diremo che ci sono stati utili per un po’ ma ora questa strategia per sopravvivere, non ci sta più bene.
La fiducia, la motivazione, l’ empatia, l’ ascolto, sono ingredienti che vanno vissuti appieno in tutta autenticità. Altrimenti non ci verranno riconosciuti. I nostri inconsci parlano più delle nostre parole. Le nostre azioni con i fatti, valgono moltissimo.
Così con questa consapevolezza, ho deciso di fare e di essere quello che più mi fa sentire in armonia con me stessa. Se ho voglia di fare, faccio. Se non voglio non voglio. Faccio un passo indietro, e donerò il mio fare spesso per alcuni ostentazione a chi ne intravedrà affidabilità. Ognuno il suo filtro dell’ interpretazione.
Io sono qui presente. Ho un sogno, ho un obiettivo. E ho anche una data!!
L’ appuntamento con la mia Missione è vicina.
Sarah ❤