Il gusto, il sapore delle cose, delle persone, della vita prendono un significato diverso quando si è disposti a rilassarsi e a rifletterci su. Basta poco per entrare in connessione, in contatto. Il gusto porta anche a ricordare momenti e periodi diversi della vita, dell’ infanzia. Il gusto accompagna un momento. Un bicchiere di vino e tutto è più frizzante, il latte macchiato, una pasta ricotta e cannella, in compagnia della nonna. Odore e gusto si mescolano e provocano gioia!
Il tocco per alcuni è una carezza emotiva, discreta che connette la persona a se stessa a 360 gradi. O connette la persona all’ Altro. Ma tutto questo con discrezione. Il tatto è un tocco senza l’ uso della parola. Meglio il silenzio, la parola, il suono, disturbano. Il tatto è delicatezza, la delicatezza, di una piuma, di una carezza. Una carezza che tocca l’ intimità. Silenziosa, pura.
Vi anticipo il micro-laboratorio di sabato 7 aprile: A volte quando vedo che la mia cliente parla, parla, parla, aspetto con pazienza che faccia una piccola pausa. Sento che sta andando in apnea. Allora gentilmente le chiedo di chiudere gli occhi e di tirare qualche sospiro. Le chiedo di buttare fuori un po’ d’ aria. Mi arriva la sua apnea. Così lei chiude gli occhi e riprende il con-tatto con se stessa e con il ritmo del battito del suo cuore. Ti è mai capitato di scordarti di respirare? Il respiro non è scontato. E lo sapevi che abbiamo i respiri contati? Un abbraccio. E ricordati di respirare. A sabato.
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Bacio. ❤