Essere sensibili

Essere sensibili è faticoso.

Molte cose ti rimangono nel cuore. Molte parole dette e non dette ti restano nella mente.

Molte espressioni non le dimentichi più. Quelle belle, quelle brutte… Ma cosa significa bello, e brutto è relativo.

Tuttavia essere sensibili significa anche saper dire no. Significa dire no anche quando non vorresti. Anche quando vorresti. Per il rispetto di te stessa. Eh sì perché è indispensabile essere onesti con se stessi. Dicevo oggi alla mia cliente da tirocinio: “tu vivi 24 ore al giorno con te stessa. Sei la prima persona che guardi negli occhi allo specchio la mattina mentre ti vesti e la sera quando ti spazzoli i capelli. Sei tenuta ad esserti fedele. Se riesci ad esserlo con te stessa, il resto delle relazioni migliorerà di conseguenza!” Mi guardava assorta, annuiva, sorrideva.

La sensibilità è comprendere e accettare profondamente l’ altro. Quando dice no, quando dice ora basta. Quando ha bisogno di rifugiarsi, di mettere i confini. E’ importante la sensibilità. Ci fa assaporare anche quei momenti in cui ci si rimane male per un dettaglio, una sfumatura. Tutto questo fa crescere, fa evolvere, è importante!

Essere sensibili, non è essere stupidi. E’ semplicemente, essere abili a sentire prima. A sentire e a dare senso. Anche se apparentemente un senso non ce l’ ha…. 😉

Essere sensibili forgia i caratteri dei più morbidi.

Essere sensibili guida verso il vero sé.

Essere sensibili è un dialogo indelebile tra la mia anima e me!

8 pensieri su “Essere sensibili

  1. Quante, tante, cose si possono dire in merito alla sensibilità. Ma ancora di più se ne potrebbero dire sulle persone sensibili e sulla loro Anima…
    Sono completamente d’accordo su quanto hai già posto l’accento. Ma nel corso delle mie primavere ho incontrato persone che, grazie alla loro sensibilità sapevano dire di sì anche quando non avrebbero voluto. Sapevano essere disponibili anche quando, in realtà, in quel preciso istante avrebbero voluto/dovuto occuparsi di altro. Riuscivano a mettere da parte il sé guidati anche dalla loro anima…
    Se è vero, e ne siamo certo d’accordo, che la sensibilità (essere sensibili) è una qualità oggettivamente auspicabile in ognuno. Dobbiamo poi convenire che acquista un valore soggettivo nel momento in cui l’oggetto (o i destinatari) della nostra sensibilità siamo noi stessi.
    Questa, per lo meno, è la mia riflessione in merito. Queste sono le mie esperienze. E questa è la mia convinzione: sono felice di ritenermi un portatore sano di sensibilità. Ed è per questo motivo che, come imparato in un tuo recente post, spero di poter sempre riuscire ad essere, non un sasso, ma un diamante: per poter diffondere sen(sì)bilità. Parola al cui interno è racchiuso un sì e non un no.
    Buona serata 🙂

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    1. Ognuno la propria verità, e le proprie percezioni. Ognuno è libero di dare il senso che più desidera alla sua verità. Essere fedeli a se stessi, per me questa conta oggi. Molto bello il senso del sì in sensibilità. Non ci avevo pensato! Grazie! 😉

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      1. Ti ringrazio Sarah ma, personalmente, non possiedo alcuna verità. Se si parla di sensibilità porto esperienze, personali ed altrui. Tutto qua. 😉
        Di, e per, tutto il resto, poi, ognuno può trovare il senso che vuole, che più si concilia al proprio sé, ai suoi sogni, ai suoi timori, alle ansie o alle speranze…. E tutto ciò è legittimo e va rispettato. 🙂

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  2. Se le verità sono proprie, inteso come soggettive, non sono più verità…possono essere convinzioni, certezze, speranze….
    La sensibilità (poca o molto spiccata che sia in ognuno) ci appartiene a prescindere dalle verità..perché è una inclinazione dell’anima. E, semmai, può svilupparsi sempre più in base alle esperienze che la vita ci offre… E, fateci caso, più la vita ti fa soffrire e, quasi sempre, più la sensibilità aumenta.

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    1. Oppure più le esperienze fanno soffrire l’anima e più ce lo comunica facendoci sviluppare la sensibilità. La Verità di ognuno è la missione per la quale si fa esperienza sulla Terra. Se ti allontani da ciò che sei veramente, ti allontani dal tuo sé più profondo. Rogers diceva.: Solo se mi accetto così come sono, posso finalmente cambiare. E in quanto a tornare a se stessi ce ne vuole! 😉

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