
Essere grati. Senso di gratitudine. Essere disponibili a dire grazie. Oggi mi sono sentita di dire grazie. Grazie a tutti. Eh sì, ho detto grazie anche a me stessa. Sono sempre più convinta che i miei pezzi si stiano ricomponendo. Che questo puzzle si stia ricomponendo. Io i puzzle non li ho mai amati, perché non riesco a trovare i pezzi e soprattutto non trovo l’ incastro. Allora facciamo così, sto mettendo assieme i pezzi di un mosaico. Il mosaico, aaaahhhh che bella parola. Artistica, creativa, colorata, proprio come me. 😉
Grazie non lo diciamo quasi mai. Oppure lo diamo per scontato. Invece da almeno un anno ho preso l’ abitudine di scriverlo. Lo scrivo per fissare il momento. Lo scrivo per poi rileggerlo ogni volta che mi viene voglia di dire che sta andando tutto male.
Bellissimo come oggi io riesca ad interfacciarmi. Bellissimo come io riesca ad interagire. Al telefono, con le persone, sul mio blog. Sono proprio felice. C’ è un’ energia immensa. L’ ho sempre saputo che c’ era sin da bambina. Le persone mi guardavano basite, ma che dici? Poi invece oggi non sento parlare d’ altro…. 😉
Insomma grazie a chi in questo periodo mi circonda. Grazie a chi ha uno sguardo benevolo e pieno di luce nei miei confronti. Grazie a chi mi permette di sperimentarmi nel luogo protetto mensile che sembra un “grembo materno”. Grazie a noi, Archetipi Vaganti/Empatici, che stiamo veramente diventando una gran Compagnia! Sconfiggeremo presto lo Zio di Giù, o forse no… lo faremo nostro alleato. In fondo il giudizio se usato bene rende responsabili.
Scrivo tutto questo mentre in radio la Gialappa’s commenta Italia – Irlanda. Rido…Forza Azzurri!!!
così mi permetto di dire, che vedo le persone sotto un altra luce. Vedo che esse si stanno avvicinando a me. Come una zebra ad un’ altra zebra. Sento che si fidano, che sanno che possono contare su di me. Sono emozionata. Sono più sicura. E’ bellissimo poter essere congruenti, armoniosi con se stessi e con gli altri. Il con-tatto unisce. Ci vuole tempo, ci vuole il tempo di un processo. Il tempo di un’ elaborazione forse complessa, tuttavia ci vuole. Tanto si sa, non conta il prodotto… Ma la qualità che ci si mette per ottenere un risultato.
Curiosità:
Le zebre sono animali inaddomesticabili. Sono animali sciolti. Sono spiriti liberi. Sono coloro che corrono, che quando corrono non li vedi, ma, li senti. Sono veloci, si mimetizzano bene. Le loro striature sono uniche e diverse. Come le impronte digitali non ce ne sono 2 uguali. Le zebre bisogna saperle prendere bene. Solo poi si lasceranno colorare. Poiché il colore è energia. Bisogna accettarne la contaminazione!