Sapete, ieri notte ho fatto un sogno, un sogno talmente coinvolgente che sembrava quasi di viverlo davvero. Probabilmente perché in questo periodo sono molto presa, sul lavoro. Nuovi progetti, nuove cose, che si alternano con cose che già so. E quindi il mio cervello che non smette mai di elaborare e di macinare idee, ha creato il sogno che sto per raccontarvi.
Squilla il telefono una mattina di inverno. Sono le 9h30, la prima telefonata del giorno. Mi domando, a quest ora e chi sarà mai? Rispondo come al solito presentandomi e sento una voce di uomo che mi dice che ha bisogno di aiuto. Ha bisogno che qualcuno lo aiuti a capire come funziona la Piattaforma. Dalla voce sembra piuttosto irritato il Partner. Vuole incentivare le vendite del suo Hotel, ma come può farlo se non impara a gestirsi l’ Extranet?
Decido di prendere un lungo respiro. di solito sono paziente, ma sono anche un essere umano, la pazienza dovrà durare il doppio però.
Il sogno si fa acceso. Ricordo i colori vivi di quel momento, forse perché dentro di me ero un po’ in apprensione, come gestisco la telefonata? Con pazienza mi risponde una voce interiore. Beh questo lo so…
Inizio così a dire all’ albergatore, di rimanere calmo, di prendersi una sedia, di accendere il computer, che avremmo visto insieme passo passo la piattaforma. Le cose vanno imparate a tappe, molto spesso, per alcuni la full immersion non è efficace.
Lui mi dice che sono gentilissima, che ho pazienza e che siccome lui è un anziano signore, è necessario averla. Io gli rispondo che anche io all’ inizio avevo avuto un po’ di problemi e che per imparare tutto avevo dovuto dividere le cose, tutte insieme non mi servivano a nulla.
Spiego al Partner che io molte cose le ho imparate da sola, osservando e chiedendo. Spiego al Partner che io sono curiosa come una bambina. Ahimé faccio molte e troppe domanda a volte. Quel genere di domanda a mitraglia, perché voglio semplicemente sapere. Ma questo non va sempre bene. Le persone spesso si allontanano da me, non capiscono che io, siccome non ho una buona vista, per capire e fare, ho bisogno di chiedere. Chiedere per me è vedere, è avere una visione più chiara di quello che devo fare, nel mio lavoro così come in altri campi.
Il Partner sembra assorto, non lo sento più. Poi, d’un tratto, mi dice che sono brava a spiegare e che forse proprio per la mia necessità di capire e vederci chiaro, riesco a trasmettere all’ Altro i concetti. Riesco a essere un buon punto di riferimento rassicurante.
Rimango molto compiaciuta, è un bellissimo feedback questo. Solo che è un sogno…. Ma il cervello non fa nulla a caso, e poi il caso non esiste… Di feedback nella realtà ne ho avuti, ed erano positivi per cui..
La telefonata termina con un grazie e con un gentilissima. Quando accade io sento tanta serenità, sono stata utile e ho aiutato. Non ha prezzo! Quando mi sveglio ho ancora in me quella sensazione di benessere.
Un sogno che non dimenticherò insomma. Un sogno che è la somma di tutto quello che sono e che in questi giorni cerco ancora di essere. Non è semplice io sono molto apprensiva e ho sempre timore di non fare la cosa giusta. Invece poi quando seguo il mio intuito, quando prendo l’ iniziativa, poi vado alla grande, dritta al risultato, ops dritta non lo so… forse per vie traverse, ma al risultato ci arrivo! 😉
Le domande ahimé sono la protesi per vederci più chiaro. Anzi senza ahimé. Gli errori mi permettono di fissarli e di non ripeterli più. La curiosità e l’ osservazione sono un’ ottima arma per modellarmi. Perché solo prendendo spunto e prendere ispirazione dagli altri, che ci si forma e ci si trasforma.
Il sogno ha un senso questo è sicuro! L’ esperienza è tutto signori miei, nessun manuale potrà mai spiegarne le istruzioni per l’ uso, poiché lo scrivi tu!