Quando uno è piccolo tante cose non le sa…

Pesco SoleQuando uno è piccolo tante cose non le sa. Pensava Aurora dietro un albero. Sì ogni volta che voleva pensare e starsene sola si nascondeva all’ ombra di un albero. Era un Pesco. Il suo Pesco preferito. Non era tanto grande, non faceva tanta ombra, ma a lei piaceva. Si sentiva protetta. E poi che profumo!!!! Adorava quel profumo soprattutto a primavera. La sua stagione preferita. Ops… ma anche l’ autunno amava…. Va beh amava le stagioni, quelle stagioni dove i colori sono caldi e pieni di vita.

Aveva 8 anni Aurora ma già pensava in maniera adulta. Amava fare tante cose lei… Era curiosa… La sua frase spesso quando guardava con i suoi occhioni gli adulti era: “Uno quando è piccoloe tante cose non le sa….!” Per questo era diventata curiosa. Di quella curiosità che serve a sperimentare. A capire e a conoscere. Portava gli occhiali Aurora. Erano grandi questi occhiali, nonostante le prese in giro che si beccava, lei si diceva che con quegli occhiali così grandi avrebbe esplorato il mondo e le anime delle persone. Con quegli occhiali così grandi avrebbe visto cose così belle, che nessuno poteva immaginare quanto fosse interessante indossarne un paio.

Aurora cominciava a pensare che la sua vita avrebbe avuto senso  un giorno. Oh sì, lei aveva una missione. Combattere tutti i cattivi e farli diventare buoni. Ci sarebbe riuscita. Con i suoi occhiali grandi avrebbe guardato negli occhi dei cattivi e avrebbe parlato con gentilezza. Ma soprattutto li avrebbe ascoltati. I cattivi hanno molte più cose da dire perché una volta erano buoni. Ma qualcosa si è spezzato e allora hanno deciso di diventare cattivi.

Aveva già chiara la sua missione Aurora. Sapeva cosa voleva fare. Ed era contenta. Tanto tanto contenta.

Un giorno mentre leggeva assorta sotto al suo Pesco preferito, un uomo molto bizzarro le si avvicinò. Aurora per un attimo si spaventò. Non lo aveva mai visto in giro. Chi poteva mai essere? Lui come se le avesse letto nei pensieri si presentò:

” Ciao piccola, non avere paura. Mi chiamo Beneficus, sono un viaggiatore. Esploro qua e là. Esploro le persone, i posti, esploro la vita. Posso sedermi un poco accanto a te? Sono molto stanco.”

Aurora, sentì che poteva fidarsi. E poi era così buffo quell’ ometto dalla barba bianca…. Sorrise….:

“Sì certo, siediti pure. Io mi chiamo Aurora. E ogni tanto quando ho voglia di fare quello che mi pare vengo a sedermi all’ ombra del mio Pesco.”

Beneficus, sorrise. Lui sapeva già chi fosse la bambina e come si chiamasse.

Parlarono molto quel pomeriggio. Beneficus le narrò tante storie. Ne sapeva tante. Aveva viaggiato così tanto! Aurora era estasiata dai suoi racconti. Quasi meglio di un libro pensò.

“Le stelle sono in cielo per illuminare la Via degli uomini. Ma soprattutto le bambine che hanno gli occhiali grandi grandi. Perché così non hanno paura e possono vedere dove vanno senza inciampare. Le stelle di sera cantano una soave melodia per far addormentare chi di dormire non ne vuole sapere. Le stelle ad una certa ora si spengono per lasciare il posto al sole. Il sole fonte di energia che con la sua luce riscalda e fortifica. Ma che non bisogna guardare in faccia. Neanche con gli occhiali grandi grandi. Capito Aurora sta’ attenta, va bene?

Aurora lo guardò stupita.

“E perché mai il sole dovrebbe fare del male?”

“Perché a volte anche ciò che brilla, che riscalda e che fortifica, può far male, può danneggiare. E non ci sono occhiali grandi grandi che tengano. Bisogna fidarsi ma, stare comunque attenti, essere prudenti. Capisci?”

Aurora capiva sì, ma sembrava dispiaciuta. Non poteva immaginarsi che anche il sole potesse essere cattivo. Proprio no!

Erano quasi le otto e Aurora doveva rientrare a casa e anche velocemente se non voleva essere sgridata. Beneficus la salutò con un bacio sulla fronte. Un bacio caldo, forte e protettivo come il sole. Lo poteva guardare negli occhi lui, non sarebbe succsso nulla. SI sarebbero rivisti per altre storie. Beneficus  glielo aveva promesso.

Aurora si incamminò serena e leggera come una che anche se era piccola qualcosa aveva imparato. Non tutto ciò che brilla e luccica va guardato, neanche con gli occhiali grandi grandi. Potrebbe rivelarsi solo un grande abbaglio! Aurora di certo non lo avrebbe mai più dimenticato!

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