Che tra lei e lui le cose potessero andare bene lei se lo sognava. Se lo sognava nel vero senso della parola. Perché lei sognava di poter condividere con lui alcune cose. Ma era sfuggente, era misterioso. E poi sinceramente si era stancata. Troppo tempo a capire cosa fare o non fare. Lei non ne poteva più.
L’ indecisione era di certo qualcosa che le apparteneva, ma vederla nell’ Altro, la infastidiva. Forse perché le infastidiva la sua di indecisione. E’ brutta l’ insicurezza, è brutto dover scegliere cosa fare.
Aveva sempre pensato che un giorno le cose si sarebbero sistemate finalmente. Sì lei lo pensava fermamente da un po’ di tempo e questo la rassicurava. Ma oggi, dopo tanti anni non se la sentiva più. Doveva agire in qualche modo. Agire o lasciar perdere. Avrebbe lasciato perdere.
Lasciar perdere per lei era un po’ come perdere una sfida, era come abbassare le armi, era come dare forfait. Ma troppo tempo era trascorso, troppe energie erano state usate. E sinceramente era stanca. Stanca di tutto questo, stanca di dover lottare per ogni cosa.
Questa decisione presa, ora la faceva sentire un po’ allarmata. Avrebbe dovuto cambiare tutti i suoi progetti. Avrebbe dovuto cambiare. Si sentiva abbandonata, si sentiva sola. Il distacco dalle persone come dalle cose lei non le amava. Era consapevole che dovessero accadere, queste cose, ma lei non le amava no. Il distacco era una forma di abbandono si ripeteva lei. Altri le dicevano che il distacco era un nuovo inizio. Non si può rimanere legati, intrappolati al passato. Si deve sprigionare la nuova energia. Ci si deve aprire a nuovi eventi in arrivo.
Si cresce così. Si cresce abbandonandosi al presente del qui ed ora. Si cresce tagliando i fili, i cordoni che ci legano, che ci soffocano. Si cresce essendo noi stessi senza forzature, senza forzare. Si cresce attraverso le prove che la vita ci offre. E se oggi a lei veniva offerto un no, un distacco, lei doveva accettarlo. Lo aveva visto più volte lui che le girava le spalle di scatto e questo non era più un dettaglio ma, un fermo rifiuto! L’ unico modo per cambiare pensò lei, era cambiare musica!
“…. E le corde del violino si spezzarono….. La musica cambiò…. Era un segnale. Lei lo capì oh sì se lo capì….”