Tu Okay? Immagino di sì!

okay“Quando vedi nell’ altro pericolo o minaccia significa che non vuoi ricavarne un’ opportunità e sai perché? Perché ne hai paura. E la paura blocca, paralizza. Credo che adottare un metodo più “win win” sarebbe coraggioso! Perché se Tu fossi OK ed anche Io, ne faremmo di strada insieme! Solo che pochi apprezzano….” Sarah

E’ da questa riflessione che oggi parte il mio post. Una bella pagina bianca digitale su cui scrivere quanto segue.

Molto spesso non si va d’accordo per motivi molto banali, oserei anche dire assurdi. Ovvero, si vuole per forza avere ragione, si vuole prevaricare, non si sopportano le critiche di ogni genere, figuriamoci quelle costruttive! Insomma molto spesso i conflitti si basano su cose che si dicono. Ma è tutto? Ci si basa solo sulle parole? Mmh… a mio avviso no!

E’ un secco no quello pronunciato nel paragrafo precedente, lo so, ma è così, almeno per me. Io do molta importanza al tono di voce, a come lo si usa, a come lo si usa quando si parla. E’ anche dal tono di voce che mi sono innamorata di un ragazzo tempo fa. Eh sì.. 😉 Ma è un’ altra storia…!

Quando si parla, e si ha un tono pacato, dolce e gentile le cose si ascoltano meglio. Le fai più tue, sei disposto anche ad acettare i più brutti dei messaggi. Ho imparato molto dalle persone che si sono avvicinate a mee  che, hanno avuto un approccio gentile. Ho imparato molto perché hanno avuto la pazienza di capire quale miglior approccio usare con me. E ne sono stata felice. A volte invece c’ è chi aggredisce credendosi assertivo o bravo, anzi più bravo! Ma non è così. Con l’ aggressività non si va da nessuna parte. Io lo sto capendo oggi. Oggi che sto cercando di prendere una direzzione più sicura di quello che voglio diventare.

 “In genere non si loda che per essere lodati.” La Rochefoucauld

Sono una persona molto disponibile, gentile. Una persona, che si mette a disposizione dell’ altro, che ha molta pazienza ed ha una particolare sensibilità nell’ ascolto, nella compresione perché l’ altro si fidi. Si fidi di me. Io sono così, sì. Mi piace esserlo anche se ad occhi altrui io posso sembrare passiva, che subisce e che non si preoccupa. Ma non è così. Spesso non mi va di discutere, di polemizzare, di fare storie più lunghe di quelle che realmente sono. E allora ritiro tutto o forse mi ritiro e cado nel silenzio, nel silenzio della concentrazione. Perché non voglio, non voglio più sprecare energia. Quella energia che oggi mi serve per fare! Che mi serve per ampliare il mio Sapere, il mio Saper fare e il mio Saper essere!

Desidero molto migliorare. Vedo troppe cose che non mi piacciono. Dinamiche che non mi piacciono. E siccome non posso dire agli altri cosa fare, tranne se me lo chiedono, ho deciso di intervenire su di me. Un’ altra tappa del viaggio quindi! Cosa voglio fare? Voglio essere OK e fare in modo che anche l’ altro sia OK!  Solo così i conflitti e le incomprensioni si possono superare o quasi.

Da un po’ di tempo sto più attenta al (feedback) fenomenologico, di cui mi parla spsso Pia, la mia Counsellor. E’ impressionante come diamo importanza all’ immaginazione e alle nostre proiezioni che appioppiamo agli altri! Così in questi giorni sto attenta a questa frase: Io vedo, io immagino, io provo. Tre verbi molto semplici ma molto significativi, dovremmo starci attenti tutti e le cose sarebbero più semplici, non dico più facile, ma siamo lì.

 

 

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