DIVERGENT – TNEGREVID

Divergent2Un film? Magari tratto da un romanzo, che poi scopri essere una trilogia. Una serata con gli amici. Un amico che ti dice “Sarah so che questo film ti piacerà, ti conosco troppo bene!”

E a Sarah, a me, questo film è piaciuto. Si lo so, qualcosa era scontata, come l’ amore tra lei e lui, che prima non possono vedersi, ma poi si baciano e si amano. Poi il fatto che somigliasse ad Hungergames, un altro film e saga che mi è piaciuto molto. Lo so che qualcosa era già visto. Ma io ci ho trovato originalità. Sì sono riuscita a vederci oltre. E forse perché anche io in realtà mi sento Divergente, vedo oltre, vedo altro nelle cose che mi scorrono davanti.

Non starò qui ad annoiarvi con la trama del film o con un riassunto dello stesso. Ho solamente voglia di buttare giù le idee e magari le frasi che risuonano dentro me mentre ricordo frammenti della storia vista ieri sera. Certo, magari vi annoierete lo stesso con quanto sto per scrivere ma, cosa posso fare io che amo farlo?! Voi una scelta ce l’ avete dai, smetterete di leggermi mentre io imperterrita continuerò a scrivere.

Voce narrante, Tris o Beatrice, un’ abnegante, appartenente ad una delle 5 fazioni. Racconta il suo percorso di vita, la sua storia, la sua crescita e la scoperta di chi è e quale è il suo posto nel mondo. Eh sì il posto, ogni individuo ad un certo punto della sua vita deve compiere una scelta e fare un rito di iniziazione. Lasciare o restare nella propria famiglia, restare o meno nella fazione di appartenenza.

Cinque fazioni dicevo: i Candidi, coloro che non mentono, i puri. I Pacifici, coloro che credono nell’ armonia con la terra da coltivare, sono sereni e sorridono sempre. Gli Intrepidi, coloro che difendono la città, sono addestrati per farlo. Gli Abneganti, coloro che non concepiscono la vanità, sono semplici. Gli Eruditi, coloro che sanno e che vorrebbero governare il mondo.

La storia si intreccia, diventa sempre più intrigante. Ma io mi soffermo su un altro aspetto, per me fondamentale, la scelta cruciale del tuo posto nel mondo. E se uno non si sentisse appartenente a niente? Se volesse essere di tutto un po’? Per esempio io mi sento altruista, pacifica, alla ricerca della verità, semplice, difensore delle idee e delle percome! Me ne mancherebbe una ovvero non sono erudita e non vorrei governare il mondo! Mi va bene così.

Quindi lì si soffermano le mie idee, verso questa scelta all’ apparenza così facile, ma infondo difficile, perché so che non siamo fatti di una sola cosa, ma di tante sfaccettature. Certo potrebbe esserci un lato dominante e allora mi chiedo quale sarebbe il mio?

Mi rivedo in Tris, che vorrebbe guardarsi più spesso allo specchio, non per vanità, ma per capire se stessa, per sapere chi è lei veramente e quale sia il suo posto. E’ davvero così incollocabile?

Mi piace quando Beatrice, sceglie gli Intrepidi, perché da retta al suo desiderio più profondo, avvera un suo sogno. Lei che vedeva gli Intrepidi così forti, così bravi, così divertenti! Ma la vita si sa non sempre è un gioco e tutto ha un prezzo! Lei lo pagherà con le sfide, con l’ addestramento, con le minacce. Le minacce degli altri, che vedono in lei un pericolo una minaccia. Eh sì, perché quando gli altri non riescono ad inquadrarti e collocarti, gli fai paura. Quando risolvi le cose a modo tuo senza riuscire a spiegare come, sei vista male e fai paura. Ma per Tris “La paura non è reale” lei guarda dentro se stessa, guarda se stessa, non per vanità, ma perché sa per intuito che va bene così. Nessun siero, nessun potere può cambiare chi sei, se lo vuoi intensamente. Quattro un intrepido per scelta, si accorge di Tris, si accorge che anche lei è come lui, vede in lei una risposta alle sue paure. Paure che accendono Tris invece di frenarla. Quattro capisce che bisogna domarle le paure – 4 come le sue – e non farsi dominare da esse. Se questo vuol dire essere Divergenti, ne vale la pena. Una pena che magari avrà un prezzo da pagare, ma se pagare vuol dire essere liberi di essere allora ben venga.

Nel film ogni tanto si intravedono gli Esclusi, gli invisibili, oserei dire io. Coloro che non appartengono a nessuna fazione o sono stati scacciati perché incapaci di appartenervi. E questo gruppo di persone rispecchia molto il mondo attuale a mio avviso. Sì perché se non sai appartenere ad un gruppo e seguirne le regole, sei emarginato, fatto fuori, messo da parte. Un film dunque o una visione della realtà? Cosa ne pensate?
La società attuale impone la formazione di gruppi, di categorie, di fazioni, di classificazioni e che dir si voglia ….. Potrei dilungarmi ad oltranza. Sempre di appartenenza a qualcosa parlerei. Questo non vuol dire che non bisogna appartenere a qualcosa, ma se lo si potesse fare liberamente nel rispetto dell’ altro sarebbe meglio. Invece il giudizio, la paura e la minaccia, rendono gli uomini controllati ed impauriti.

Finisco con il dire che la paura è irreale e può essere un incentivo, che guardare dentro sé non è vanità, che essere diversi può essere una risorsa, un contributo a tutta l’ umanità. Poiché l’ armonia, la pace e la condivisione è la risposta al raggiungimento della Verità: la tua la mia!

 

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