Fiori a Colori
L’ atmosfera è particolare, scendo le scale accompagnata da Floriana, e ne trovo alcuni, sono già lì per fortuna non sono in ritardo. Sono accaldata ed emozionata. Perché Manuela sta intraprendendo il percorso sognato, che felicità ed Elisabetta, la rivedo ….sempre così dolce nei suoi modi, mi sento accolta!
Piano piano i corsisti arrivano, ci presentiamo. Mi sembra di conoscerli da sempre. Mi piace quando è così, mi permetto di essere come sono …sto bene!
Ci siamo tutti, ci sono tutti gli ingredienti. E si inizia con il Precontatto. Interagisco con Simone, perché mi incuriosisce, ma credo di avergli fatto troppe domande….Gli chiedo scusa, io sono curiosa….. mi interessa quello che dice; ha mollato il suo lavoro sicuro perché sentiva che andava fatto (l’ ho fatto anche io), si sente “Counselor” sin da bambino, mi ci sento anche io. E’ bello trovare persone che condividono con te alcuni aspetti che la vita ti propone.
Elisabetta, chiede di fare silenzio, Manuela inizierà il suo preambolo sul Giardino, su cosa rappresenta per ogni Cultura il Giardino. dall’ Italia alla Francia all’Inghilterra sino ad arrivare al Giappone, alla Cina. Io ascolto interessata, mi piacciono queste storie, ma amo molto il tono che usa per introdurci al tema di oggi, è pacato, calmo gentile, sembra accogliermi nel suo giardino interiore.
Elisabetta la segue subito, leggendoci un passo, un brano bellissimo, che viene interrotto dalla mia tosse, sono raffreddata, mi dispiace mi sento in imbarazzo. Flavia, mi soccorre è accanto a me e mi dice: “lascialo uscire non trattenerti”, è vero perché mi trattengo? Liz rilegge una seconda volta il brano e mi piace “si sofferma pensierosa” mi fermo lì, sono tranquilla. Rispetto agli altri in quel giardino descritto dalla narratrice io mi ci sento a mio agio. Ed è strano per me. Perché mi ci sento in pace. Mi permetto di chiedere come mai a tutti. Liz e Manu mi ci fanno riflettere dicendomi cosa provo ogni volta che esco dal coro, che mi sento diversa, ed io rispondo che mi sento diversa, un pesce fuor d’ acqua… Liz mi accenna che forse è perché io quel giardino dove i moscerini cannibalizzano, ci sono gà stata tante volte e che oggi non mi fa paura, non mi ci sento sola, abbandonata ma che anzi mi ci sento in pace. Forse ho accettato me stessa e dopo anni di lavoro su di me, apprezzo questa pace dove la natura non è nemica anzi…
Sono contenta di questo feedback. Liz aggiunge che in fondo mentre fai Public Speaking sei una voce fuori dal coro e che presto dopo molto allenamento riuscirò a non far più tremare la voce ed il corpo. E’ vero mi dico, ma so anche che quando vibro è perché sento che sto dicendo la verità in maniera autentica. Le parole per me sono solo figure simboliche e convenzionali, uno strumento, che mi aiutano ad esprime l’ inesprimibile e non è semplice. E’ possibile però!
Manuela prosegue con tatto e ci accompagna alla visualizzazione Io ricordo solo la sua voce calma, perché di immagini non ne ho. Ricordo i colori, i colori che mi calmano e che amo: Rosso (Passione/Coraggio), Blu (Calma/Serenità), Verde (Speranza/Natura). Che siano i colori che mi rappresentano? Manca il viola anzi no, blu e rosso danno viola;)
Si inizia a dipingere. Io mi sento come sempre cerco di trovare il mio spazio, il mio tempo. Chiedo a Simona di guidarmi …Lei mi dice di provare a prendere la tela questa volta, di non avere timore, dice che ho osato molto sin ad ora e di osare un altro po’… La ascolto, ci sediamo, me lo propone lei di stare vicine. Iniziamo a prendere i colori, la schiuma da barba, e ci sporchiamo le mani. E’ bellissima la sensazione. Accarezzo la tela per ore, voglio curarla, coprirla tutta, prima un colore poi un altro ed un altro, sono tre, i miei preferiti. Dipingo senza pensare … mi sento libera. Vorrei attaccarci dei fiori non so come fare, Manuela mi fa riflettere, mi dice di usare la colla, io sono incerta, lei “Ci hai mai provato? Quindi cosa ne sai?” E mi ritrovo sempre qui davant a questa fatidica domanda: ci ho veramente provato? Eh sì ci ricasco, è così difficile per me chiedere aiuto…. Meno oggi, ma ancora ci ricasco ….
Ci chiedono di chiudere e di presentare i nostri quadri ….. Ognuno racconta il suo, c’ è un’ atmosfera forte, molto forte. Qualcosa mi porta a voler abbracciare Flavia, a dirle perditi vai tranquilla! Qualcos’ altro a dire a Simona, che eravamo in simbiosi, i colori il modo di dipingere, le emozioni, i colori sulle mani che non vogliono lasciarci.
Tocca a me, parlo del mio quadro, e tutti mi fanno riflettere. Manuela dice: “ ti sei accorta che il tuo quadro ha lo sfondo marrone e che per arrivarci hai usato 3 colori (rosso, blu e verde) ? “ Subentra Elisabetta dicendomi che a volte bisogna lasciar fare all’ istinto, che anche se la strada è più lunga uno poi ci arriva. Manuela aggiunge che sono ricca, non monocromatica, ma multicolore. Mi piacciono questi feedback, che consapevolezza di me!!!
Tommaso, il più razionale di tutti ma secondo me un animo tenero, mi dice che non mi ha capita, che sono stata contorta e mi viene da ridere sinceramente. Mi dice. “ vuoi essere aiutata perché lo fan tutti o perché lo vuoi tu non ho capito!” E’ vero, io quando mi emoziono non ho più chiaro nulla, e mi confondo e parlo contorta è vero! Chiedere aiuto va bene punto e basta, passato o non passato. Simone, Il simpaticone, aggiunge che i “Devo” li devo buttare via e usare piuttosto i “Voglio” lui è un Gestaltico, l’ ho capito subito!!!!
Tutti siamo stati presi da oggi, anche chi voleva fare il duro, il ribelle. Tutti ci siamo emozionati. C’ è chi vola con un ufo, chi si sporca le mani, chi cerca gli appigli, chi vuole osare ed entrare nella foresta…. E poi ci sono io. Cosa voglio io? Condividere le mie ricchezze colorate, lasciare il devo e l’ essere contorta per dare colore al fiore che sono e che da ottobre 2009 ho deciso di coltivare e curare!
Grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
“La tristezza è un muro tra due giardini” Khalil Gibran
Sarah
Condotto da: Manuela Iurescia e Elisabetta Pandolfi 26 ottobre 2013 15h30 – 19h00