Molto spesso capita che alcune persone mi chiedano come abbia passato il mio week – end. Ed io un po’ così rispondo che, sono stata a studiare, che ho letto dei libri, che ho fatto tirocinio, che ho cocondotto un laboratorio, che ho frequentato la formazione in Artcounseling….
Vorrei proseguire il discorso, MA non posso… Non suscito molto interesse. E allora, mi limito a raccontare di uscite e gite con gli amici. Alcune persone non vogliono veramente sapere… Vogliono racconti un po’ così… Va bene comunque. Va bene tutto. Oggi so con chi posso parlare, di cosa.
Veniamo a noi. Cosa faccio nei miei week end? Beh quello che ho scritto poco più su. E qui il post potrebbe terminare no? No. Voglio continuare per chi proseguirà la lettura con curiosa pazienza. 😉
Sin da quando ero bambina, ho sempre amato sapere. Facevo tante domande. Ero curiosa del genere Umano. Ero curiosa di cose alle quali forse non c’ erano risposte. Tipo, perché siamo su questa Terra? Qual’ è la nostra missione? Da dove veniamo? Esiste Dio? Cos’ è la vita, e la morte? …
Insomma via via siccome gli adulti non riuscivano a starmi dietro, ho iniziato a leggere, ad informarmi. Ho iniziato a darmi delle risposte mie. Non trovavo soddisfazione in nulla. Poi, però un giorno, a scuola al Liceo Francese di Algeri e di Ferney – Voltaire, conobbi la letteratura, la filosofia… Fino ad arrivare a La Sapienza a Roma, dove mi appassionai di Antropologia dell’ Arte, di Storia delle Religioni e di Storia delle Tradizioni Popolari. Insomma avevo trovato alcune risposte… Mi mancava comunque qualcosa… Le scienze umanistiche sì, ma gli Umani in tutto questo? Dove era il concetto di umanità?
Avevo bisogno di capire meglio quello che sentivo dentro. Avevo una gran sete di conoscenza. Un po’ come le streghe e il loro libro, la clavicola di re Salomone. Mi sentivo impaziente. Fremevo. L’ interesse per l’ Uomo era forte. Fu così che dopo la laurea in lingue e letterature moderne, capii che studio e viaggi in giro per il mondo per 20 anni, avevano sì aperto la mia mente, ma adesso era ora di approfondire con quel Mondo che si chiama Counseling!
Incontrai questa disciplina nel 2009, grazie a un corso di Formazione Professionale, che scelsi di fare un anno dopo la mia laurea. Ero in ritardo con i tempi, non più giovanissima, ma io con i tempi non sono mai andata d’ accordo. Io ho i miei. Io preferisco il Kairos al Chronos…. Come dire ho la mia camminata, la mia andatura.
Così grazie al Counselor, Coach e Psicologo, Pier Paolo Valerio, conobbi questo mondo. Questo Nuovo Mondo, almeno per me. Gliene sono tutt’ oggi grata!
Proseguii la mia vita lavorando in un luogo che ho detestato. Lo detestavo così tanto che scelsi di capire come mai. Emozioni e sensazioni erano forti. Sentivo di dover fare qualcosa. Mi affidai a Pia la mia counselor per molto tempo. Abbiamo lavorato molto. E’ stata una grande scoperta, un grande esempio. Mi ha fatto capire che le mie emozioni forti potevano essere la mia risorsa. Esse parlano, se le ascolti dicono molto, mi deva sempre lei.
Pia mi parlava spesso di una Scuola di Formazione. Di un’ Accademia, dove potevo sperimentare la mia creatività riscoperta. Questa Accademia era ADYCA. Lei conosceva chi la dirigeva. Potevo fidarmi. Ma io non mi sentivo pronta.
Fui pronta nel 2015 e andai a parlare con Gabriella Costa, per un colloqui conoscitivo. Mi iscrissi all’ accademia nel 2016. il mio momento era arrivato. non potevo perdere altro tempo. Il caso non esiste. Volevo fare la Triennale. Era anche vicino casa… Mi iscrissi.
Capisco oggi che la Vita così mi ha offerto le risposte. Quelle risposte che gli adulti quando ero piccola non sapevano darmi. Come a dire che io riesco sempre nei miei intenti quando voglio una cosa, veramente. Sento inoltre di poter dire che il mio lavoro attuale, sono una figura di Supporto ad Expedia (Agenzia di Viaggi On Line), mi permette di mettere in campo le mie competenze (quelle che ho) e di svilupparne altre (riscoperte negli anni).
Il counseling da cliente mi è stato utile. Oggi il counseling da allieva è diventato parte integrante d me. Il mio saper essere è molto ampio e si incastra molto bene con il sapere e il saper fare. Lo vedo dai rimandi, dai feedback che ricevo. A me non interessa primeggiare. Il più bel riconoscimento è quando sono soddisfatta di quello che faccio. Quando posso condividere le mie gioie con chi apprezza. poiché le gioie, i successi, vanno condivisi. Affinché anche altri possano prendere spunto. Il confronto è fondamentale. Il mutuo aiuto è indispensabile. Da soli non si va da nessuna parte.
Così da counselor in formazione io vado avanti a piccoli passi:
Uso in maniera costruttiva: l’ empatia, l’ ascolto attivo, l’ accoglienza.
Sono più congruente, coerente, autentica.
Dico sì, accetto e sto con quello che c’ è.
Mi sento più libera. Mi osservo e osservo. Metto in pratica. Se sbaglio ne faccio un’ opportunità e quante cose scopro!
La mia vita è un processo con i miei tempi. Non mi interessano le scorciatoie. Per il 90% delle persone sono in ritardo? Ritardo rispetto a cosa?
Credo piuttosto che è così che per me dovevano andare le cose. Il counseling è pazienza. Il counseling è andare verso un obiettivo e poi accorgerti che sotto ne germoglia un altro. tuttavia l’ importante è andare…. Non restare fermi.
Cosa faccio quindi nei miei week – end? Mi dò al counseling. Un modo di fare per essere!
Con gratitudine Sarah ❤