Il Vizio

Che poi a volte penso,” Ma tanto a cosa serve, a chi importa, perché lo faccio?” Torno a casa stanca, esausta e mi dico: “Questa sera vado a dormire presto. Voglio recuperare…!” Ed invece non ci riesco… Mi ritrovo qui a scrivere. A scrivere tutto quello che mi viene in mente…

Tante volte ho chiuso, poi riaperto questo blog. Tante volte ho pensato adesso smetto… Come le sigarette per chi fuma. Adesso smetto e invece… Scopro che è un vizio un vero vizio.. Scrivere per me oramai è diventato un vizio. Non possono passare più di 3 o 4 giorni. Mi mmanca troppo. Allora mi dico che visto che non fumo, mi dedico alla scrittura. Almeno mi piace e mi fa star bene.

Ma, guarda cosa trovo qui:

Scrivo come se vi parlassi. (Marivaux)

E anche io, in un mondo dove oramai solo in pochi ascoltano davvero.

Come faccio a far capire a mia moglie che anche quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando? (J. Conrad)

Non ho un marito, ma giuro che anche io lavoro quando guardo fuori dalla finestra.

Scrivere per essere vivi e autentici. Non conosco altra ragione valida per scrivere. La fama è decisamente secondaria e non meriterebbe che minimi sforzi. (G. Pontiggia)

E probabilmente è questo ciò che cerco: vivere ed essere autentica.

Mi rincuora sapere che altri come me avessero il gusto e la passione per la scrittura.

Almeno posso dire di appartenere alla categoria dei viziati E che viziati!

Ora ti saluto. Cosa faccio adesso? Beh torno a scrivere, che domande! 🙂

E se lo dice lui…

 Se vuoi essere bravo a leggere, leggi, a scrivere, scrivi. Ma se per trenta giorni di seguito ti astieni dal leggere e ti metti a fare altre cose, forse t’accorgerai del risultato. Così, dopo essere rimasto per dieci giorni inerte sul letto, alzati e cerca di intraprendere un viaggio un po’ lungo: vedrai come sono indebolite le tua gambe! Insomma, se vuoi fare qualcosa, prendi l’abitudine di farla: se non la vuoi fare, non farla.

[Epitteto, Diatribe e frammenti, cit., pp 133-134]