E’ sabato pomeriggio non si sa come andrà a finire questa giornata penso io. Poi sento che i miei genitori optano per uno spuntino fuori ed un cinema pomeridiano. E io come mio solito, decido di infiltrarmi. E’ più forte di me questo vizio. Eh sì quando si tratta di fare cose, di stare insieme, che si tratti di amici parenti o conoscenti, io mi insinuo ;). Mi piace l’ idea di un pomeriggio in famiglia.
NOAH il film deciso per il cinema di questo pomeriggio. Un film lo ammetto, che non vedevo l’ ora di vedere. Mi incuriosivano i colori, il mare, le piogge e i personaggi roccia fatti di luce quando intravidi il trailer in televisione. Sono incredibile, aspetto i film come una bambina, ansiosa con il sorriso sulle lebbra e gli occhi illuminati. Eh sì sono ancora così quando mi entusiasmo!
Il film inizia, mentre le persone al mio fianco, ancora bisbigliano, ma io no, rimango ferma ed assorta dai colori. I colori del sole, del cielo e della natura. Rimango interdetta dalle lotte e dai confronti che si rivelano tra gli uomini. Rimango incuriosita anche se già a conoscenza di perché Dio decise di punire Adamo ed Eva. Non riesco a parlare e a commentare quando guardo un film, ho bisogno di ascoltare, di osservare ogni sfumatura, ogni particolare. Ho bisogno di entrare in catarsi dove tutte le emozioni ti purificano l’ anima, e ti toccano nel profondo. E’ proprio il caso di dirlo, sono in apnea e se non prendo subito un respiro rischio di soffocare.
Lo so bene che se il film si intitola Noah, è su di lui che la vicenda sarà incentrata. Però io mi focalizzo su di lui ancora di più. Noah sente di essere stato scelto da Dio, il Creatore, per compiere una missione: salvare la sua famiglia e alcune specie animali, per riorganizzare un mondo d’ amore e quindi debellare la malvagità. In sostanza gli viene chiesto di riformare l’ Eden. Quel giardino da dove Adamo il primo uomo fu scacciato insieme ad Eva la donna, sua compagna.
Noah insomma, è responsabile del nuovo mondo da rifare. Tra sogni premonitori, allucinazioni e dialoghi con Dio, riuscirà non senza problemi a portare avanti il progetto.
Noah dunque, vuole eliminare i Malvagi, coloro che odiano, coloro che uccidono, coloro che vogliono il potere … Noah vuole ricreare un mondo d’ amore, un mondo sano. Ma una domanda si pone ed è lo stesso Noah a farla. Ma noi Uomini non siamo malvagità e amore allo stesso modo, non sono essi le facce di una stessa medaglia? Noah stesso si trova davanti a delle scelte Per esempio scegliere chi salvare e chi no. Quindi è comunque amare chi salvi e lasciare con malvagità chi lasci morire a terra. Certo è, che sull’ Arca non poteva portarci tutti. Doveva scegliere Noah, doveva scegliere. Egli stesso ad un certo punto dice “Non sono io che voglio farlo, ma devo farlo!” Per cui tra il volere ed il dovere è proprio il caso di dirlo, c’ è di mezzo il mare (diluvio).
I miei occhi si commuovono guardando Noah, perché le sue scelte non sono condivise da sua moglie e dai suoi figli. Si ritrova solo, o forse no, solo con Dio. E con gli anageli di luce fatti di roccia. Si trova solo con le sue scelte, con le sue responsabilità. Lui, l’ eletto, il prescelto, o chissà oggi diremmo il leader! Fatto è, che si trova solo davanti alla scelta più importante della sua e della nostra vita: seguire il cuore o seguire il nostro ego. Che siano, presenti in noi, in tutti noi, dobbiamo accettarlo. Dobbiamo solo capire cosa farne, e come usarli. Bisogna trovarsi davanti al male per apprezzare il bene. E’ necessario assaggiare l’ odio per assaporare l’ amore. Capendo che l’ Uomo può essere anche malvagio, riconosceremo colui che rappresenta il buono, l’ amore.
Noah è un uomo tormentato che forse dovrà uccidere ciò che ha di più caro per ricreare un mondo migliore. Ma è semplicemente accecato da qualcosa di più grande, qualcosa di più potente che dilaga dalla sua mente e cioè l’ ossessione di fare ciò che gli è stato chiesto e farlo bene.
Se Dio – e tutta la sua famiglia condivide quest’ idea Matusalemme compreso – se Dio ha messo la vita degli esseri viventi prescelti per la successione, nelle mani di Noah, lui non puo’ far a men di scegliere di portare avanti questa missione, con amore. L’ amore è luce, l’ amore equilibra ogni cosa, l’ amore sboccia quando si è in pace dopo una tempesta!
Il finale mi è piaciuto moltissimo, scende una lacrima dal mio occhio destro. Si intravede un arcobaleno. Se l’ arca è il simbolo dell’ Alleanza tra Dio e l’ Uomo, l’ arcobaleno dai sette colori è il ponte che collega l’ Uomo all’ amore in tutte le sue sfumature colorate, che per me sono sette appunto. Finisco con il dire, andate a vedere questo film, sì lo consiglio e vi dico anche di rifletterci su! Buona visione cari lettori! 😉
“Ognuno di noi ha una scelta da fare, una missione da portare avanti. Che sia con malvagità o con amore possiamo saperlo solo noi.”
Sarah