Non ho mai nascosto il mio interesse per questo genere pittorico. Questo genere che fu criticato prima di poter nascere seriamente. Criticato, come tutte le cose che non si conoscono. E’ più semplice dare spazio al già detto al già fatto alle regole stabilite, a scapito del Nuovo, del Cambiamento! Ebbene sì un Gran Cambiamento, anche se solo per pochi anni, ma di gran lunga molto forte.
Il Nuovo spaventa, tant’ è che spesso viene messo in disparte, accantonato come il più vecchio dei ricordi. Per l’ impressionismo fu così, i primi quadri vennero messi nel “Salone dei Rifiutati”. Quando leggo questa parola, un pensiero percorre la mia mente: ”rifiutati perché?”. Claude Monet diede il nome al gran Movimento, grazie al suo quadro: Impressione sole Nascente. Io lo adoro, è il mio quadro preferito. I colori, il vedo e non vedo, questo senso di speranza nel notare che il sole nasce ogni giorno, più nuovo e più brillante. Sono tante le impressioni che ebbi al Musée Marmottan vicino Parigi. Ore ed ore ad ammirarlo. Ma oggi non mi trovavo a Parigi. Ero a L’ altare della Pace Augusteo, dove una bellissima mostra vi era esposta: Gemme dell’ Impressionismo – Dipinti della National Gallery of Art di Washington, non potevo mancare! Ogni volta il mio cuore sussulta al suono delle parole come Impressionisti; Monet; en plein air … Sono le parole chiave delle mie piccole gioie o gemme oserei dire …!
Dopo aver pagato il biglietto, mi guardo intorno. Sono da sola, si respira il silenzio, c’ è pochissima gente, mi sento tranquilla. Accendo l’ audio guida e una voce narrante inizia il suo racconto introduttivo. Ascolto pensierosa, con il cuore che batte forte, sono emozionata … Mi sento a casa. La voce accenna alcune nozioni che conosco già, ma è bello riascoltarle. La fuga dalla realtà, la rottura con le regole, la volontà di rappresentare il Moderno, la necessità di farlo en plein air, il desiderio di spazio, di colori accesi ed io mi sento serena in quel luogo dove si respira arte!
Non tutte le tele richiamano la mia attenzione, ma mi soffermo su alcune perché mi attraggono. Mi attira lo sguardo sfuggente di Mme “Carmen Gaudin” (Toulouse Lautrec). Mi carpisce “Mme Monet e suo figlio” (Auguste Renoir), dove i colori, le sfumature e l’ espressioni dei visi formano un tutt’ uno. Non c’ è esposto molto di Claude Monet ma , viene spesso nominato per la sua affiatata e sincera amicizia che lo lega a Auguste Renoir. Entrambi sono portati a dipingere insieme ma, ognuno rispettando il proprio metodo, la propria caratteristica. Monet presta più attenzione ai colori, rispetto a Renoir che da importanza ai personaggi. Ed io mi riemergo in questi quadri, in questi ritratti, lo ripeto mi sento a casa. Sì perché sentirsi a casa è sentire il calore di un luogo sicuro, come quando ti abbracciano, quando ti abbracciano per farti sentire al sicuro. E oggi è così che mi sentivo: al sicuro!
Non mi bastano i dipinti, volgendo lo sguardo verso sinistra mi accorgo di questa citazione che, non posso fare a meno di appuntare nella mia immancabile agendina: “Sono pittori che amano il loro tempo … cercano prima di tutto di penetrare il senso esatto delle cose. Le loro opere sono vive perché le hanno prese nella vita e le hanno dipinte con tutto l’amore che provano per i soggetti moderni”. Emile Zola
Sarah