Ecco una pagina bianca, la guardo, la tocco, la osservo.
Sembra guardarmi. Come a dire: “Beh che fai, non scrivi qualcosa su di me?” Bah, che arrogante penso io! Non ho bisogno di una pagina bianca per scrivere. Ho tante idee per la testa che, potrei inciderle su qualsiasi cosa.
La pagina bianca sembra scossa, stordita, ha l’ animo stropicciato. Forse le ho risposto male stasera. Forse non era giusto quello che le ho detto. La pagina bianca, sta lì. Lì che aspetta e non è neanche facile aspettare. Aspettare che qualcuno poggi i suoi pensieri su di lei. La pagina bianca supporta e sopporta Subisce e perisce. Ma è sempre lì. In molti la temono. In molti preferiscono strapparle i sentimenti e sgualcirle i sogni.
Lei però resta lì, bianca e aspetta, aspetta che arrivi. In fondo viene dagli alberi. E gli alberi lo sanno che bisogna avere pazienza. E lei lo sa che presto i frutti arriveranno, basta saper accogliere la giusta ispirazione.
Poi la guardo e lei mi guarda. Si piega da una parte, accenna un sorriso e soddisfatta sembra dire: “Scrivi qualcosa su di me…” ed io scrivo, scrivo, scrivo…