Vivi una vita intensa tutti i giorni della settimana. Così frenetica è la vita che, spesso, ti ritrovi al buio della tua stanza perché sei stanca di guardare ogni minimo particolare di ciò che accade. Dicevo , ti ritrovi al buio, persa, disorientata e sola. Ma non è meglio avere dei punti di riferimento? Certo se non li trovi però te li crei. E questo io faccio, creo i miei punti fermi, creo i miei punti di riferimento.
Le persone spesso, non mi comprendono, non mi capiscono. Chiaramente, se non ci riescono, io provo a rimettermi in causa, mi rimetto in gioco e mi rispiego. Poi penso, o ci fanno o ci sono. Io ho bisogno di punti di riferimento. E anche se a volte sembro loro, imbranata, maldestra, intimorita, è semplicemente perché in quel momento stento a muovermi, non so dove guardare, non so dove appigliarmi. Pochi sono quelli che tendono un braccio e che ti sostengono allungandoti una mano. Sono pochi. So bene cosa vuol dire aver bisogno di una guida. Non avendo una buona vista, hai bisogno di guidarti. E alloro utilizzo le mie risorse, gli strumenti che ho, li metto insieme e creo quel meccanismo che funziona, che funziona per me. Non è il sistema che si adatta a te, ma sei tu che devi adattarti al sistema. Dipende dai contesti, ovviamente.
Io sarò anche maldestra, ma prova tu che ti credi un genio o superiore a me, a vivere nei miei panni. Mettiti a piè pari nella mia vita. Come nei film. Prova a essere me per 7 giorni. Poi, poi ne riparliamo.
Io non metto gli occhiali e passa la paura. Li metto e ok, ne ho meno, ma non passa! Semmai, la dimentico. E creo storie nella mia vita, immagino racconti di ogni genere. E’ la Creatività che mi guida. E sono imbranata forse, perché sto creando una storia. E che ne sai come personaggio ci sei anche tu che sghignazzi dietro, perché davanti a me hai paura di farti VEDERE.
Oggi per esempio sono caduta, per via di una delle milioni di buche romane. Non mi sono fatta niente. Ho le caviglie di riserva oramai … 😉 Alcuni passanti mi hanno chiesto come stavo. Beh, ne sono rimasta felice. Allora ci sono ancora le persone caritatevoli. 😉
Spesso, tratto le persone come vorrei essere trattata io. Ascolto, sono loro vicina, empatizzo, le comprendo. Le aiuto, perché quando percepisco il loro smarrimento, la loro confusione, io non riesco a non aiutarle. E’ così, nella vita, sul lavoro. Io so cosa vuol dire sentirsi persi, e avere il calore e la compressione di qualcuno accanto, è confortante.
Mettersi un paio di occhiali non è tutto. No. Perché la realtà è dentro di noi. E noi siamo il riflesso di ciò che abbiamo dentro e di come lo usiamo tirandolo fuori. Un ragazzo, tempo fa mi trattò male, perché non ero come voleva lui. Mi aveva immaginata in un modo, e io non lo rappresentavo. Lui per me era quello che era. perché una persona si capisce da come ne tratta un’ altra. E’ da come trattiamo gli altri che si capisce chi siamo. E qui gli occhiali non c’ entrano nulla!
I punti di riferimento perciò in questa vita frenetica ed intensa, sono importanti. Inutile che mi si dica: è semplice, è facile, non ti preocuppare… All’ apparennza è confortante, ma a me banalizzare ciò che per me è vitale, non va giù!
Per favore, se ti capiterà di avere a che fare con l’ Altro, ascolta la sua voce, le sue parole, e soprattutto osserva come si muove e cosa prova. Dopo e solo dopo, potrai forse, farti un’ opinione!
sì, è importante essere ascoltati e sentirsi compresi, accettati, capiti magari non è facile neppure per noi stessi, ma compresi senza venire giudicati. Siamo tutti diversi e belli perché tutto è differenza, la vita è differenza e così alla fine la differenza non esiste ! Siamo tutti esseri umani che viviamo su un unico pianeta. Proviamo ad ascoltarci senza pre-giudizi, togliamoci gli occhiali e forse vedremo per davvero !
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Vogliamoci più bene!!! 😉
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