La mia gioia è la tua sofferenza

Vampiri-energeticiMi chiedo spesso e anche oggi, come possano alcune persone divenire sterili, o povere di emozioni. Cosa è successo alla loro parte giocosa e sentimentale dell’ infanzia? Cosa si è spezzato in loro? E perché queste persone sono alla ricerca di “vittime”, di prede, per sentirsi più belle, più brave, migliori. insomma?

Da piccole queste persone hanno avuto qualche problema? Sono state traumatizzate? Hanno avuto un blocco emotivo-creativo? Vorrei tanto capirlo. Credo che non sia facile per loro vivere senza l’ appiglio delle emozioni, dell’ empatia e dell’ ascolto. Credo che essere tagliati fuori dalle emozioni non sia un bel vivere.

E così se la prendono con le loro “vittime” che sono il loro opposto: allegre, solari, creative, emotive, gioiose, sensibili, buone, e molto ricche interiormente. Credo che visto il loro vuoto interiore, esse debbano cibarsi e nutrirsi della luce della “vittima”, della preda.

Si comportano in maniera dolce. Seducono e poi alla fine manipolano a loro piacimento. Sono sabotatrici, sono vampiri energetici. Succhiano l’ energia e la vitalità della loro preda. Loro sono così. Sono coloro che per nutrirsi di una propria mancanza interiore, si cibano dell’ anima della loro “vittima” prescelta. Seminano lentamente zizzania tra i conoscenti e gli amici della preda.

Queste persone, manipolano sino al raggiungimento dei loro obiettivi. Comunicano in maniera ambigua, poco fluida, per poter disorientare la vittima e chi le circonda. Queste persone odiano le critiche. Queste persone sono umorali. Queste persone amano i pettegolezzi. Queste persona vogliono avere sempre ragione. Queste persone vogliono insinuare nella preda il senso di colpa. Così la preda, si pone domande, si rimette in discussione, è in uno stato confusionale. La preda si sente disorientata.

Queste persone sembrano dire, silenti, perché nessuno intorno oda tranne la vittima:

La mia gioia è la tua sofferenza.

Queste persone buttano addosso alle prede i loro difetti. Queste persone si appropriano delle qualità delle “vittime” perché da sole non sanno costruirsi. Ed è anche per questo che isolano da tutti le loro prede, per così rigirarsele a loro piacimento. Come il ragno gioca con la mosca caduta nella sua rete, queste persone giocano con le loro prede.

Se vi capiterà mai di incontrare tali persone, beh rimanete fedeli a voi stessi. Rimanete solari, creativi e giocosi. Fare il bene, è meglio che non farlo. Aiutare ed ascoltare empaticamente le persone è meglio che non farlo. Dare spazio alla ricchezza interiore, è meglio che non farlo. Avere fiducia in se stessi è meglio che non averne.

Di sofferenza in giro ce n’ è già molta, non fatene parte anche voi, Create! Vivete!

Vi voglio bene!

 

 

 

5 pensieri su “La mia gioia è la tua sofferenza

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