La metafora della vita va presa in volo!

Decollare, atterrare, che cosa sono infondo, se non la metafora della nostra vita terrena?

Ci pensavo oggi sul volo Zurigo – Roma. Già, avevo un po’ di paura perché c’ era turbolenza, e io nella mia piccola fila a tre posti ero sola. Non era pieno l’ aereo. Allora decisi di tenere la mente occupata. Non volevo pensare al vento, alla pioggia, alla turbolenza, alle mie paure. Mi sono lasciata andare e mentre guardavo lo splendido cielo sopra le nuvole, ho pensato alla metafora della vita.

I miei decolli prima di compiere un progetto sono stati turbolenti, sin da piccola, lo ammetto. Tremore, timore, ansie, problemi, turbinii mentali. Poi a cose fatte e durante la rotta, i miei percorsi, e le mie vincite, dall’ alto del mio piccolo successo, sono dovuta scendere. Scendere, come quando scendi dal letto per andare a scuola o in ufficio. Scendere come quando scendi dall’ albero dei tuoi sogni e dei tuoi pensieri, perché la realtà chiama. Insomma decollare e atterrare non sono il mio forte e quanti bernoccoli mi sono fatta.

Guardavo l’ ala mentre viaggiavo. Sì guardavo l’ ala e la coda dell’ aereo che mi facevano pensare al modello moderno di quello del vecchio aviatore ne Il Piccolo Principe. Solo che io non ero la bambina. Ero l’ adulta sognante del posto 31 F. 😉

Sono stata bene su quest aereo, malgrado la turbolenza. Perché ho riflettuto, sono stata in contatto con me stessa. E’ bello quando è così. Sono pronta e consapevole più che mai! Sarà uno splendido 2016!

❤